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Via Crucis 2022, Papa Francesco: “Dio disarma la mano alzata del fratello contro il fratello”

via crucis 2022

Via Crucis 2022: a distanza di due anni, il rito più importante celebrato nella giornata del Venerdì Santo torna al Colosseo con Papa Francesco.

A distanza di due anni, la Via Crucis 2022 è tornata al Colosseo con Papa Francesco. L’ultima occasione in cui l’evento religioso celebrato il Venerdì Santo si era tenuto in presenza risale al 2019. Successivamente, ha dovuto rispettare lo stop imposto dalla pandemia al fine di ridurre gli assembramenti e la diffusione del coronavirus.

Via Crucis 2022, il rito del Venerdì Santo torna al Colosseo con Papa Francesco

La Via Crucis 2022 ha avuto inizio alle ore 21:15 al Colosseo di Roma: in questa circostanza, le protagoniste dell’evento religioso sono le famiglie che attendono con trepidazione di partecipare al rito celebrato nei luoghi del foro romano nella giornata del Venerdì Santo, guidate da Papa Francesco.

L’evento può essere seguito in diretta su Rai 1, sull’emittente della Cei Tv2000 oppure in streaming sui canali web di Vatican News.

A proposito del ruolo cruciale svolto dalle famiglie presenti al Colosseo, su Vatican News è possibile leggere quanto segue: “Le testimonianze, affiancate al percorso di Gesù verso il Calvario, descrivono spaccati di vita in cui tante famiglie si possono ritrovare. E saranno, perlopiù, proprio le stesse famiglie che si sono raccontate nelle meditazioni a portare anche la Croce nell’Anfiteatro Flavio, dove, in mondovisione, la cristianità si raccoglierà nella notte del silenzio, a ricordo della crocifissione e morte di Gesù che sembrò spegnere nei discepoli la speranza accesa dalla Buona Novella”.

Inoltre, come già riferito nei giorni scorsi, l’ultima stazione che caratterizzerà la Via Crucis 2022, rito fondamentale del Venerdì Santo, vedrà portare la Croce da Albina e Irina, due donne di nazionalità rispettivamente russa e ucraina. In questo modo, il Pontefice ha voluto trasmettere al mondo intero un potente messaggio di pace volto a sollecitare la fine della guerra tra Russia e Ucraina.

Stazioni della Via Crucis 2022: il rito del Venerdì Santo dedicato alle famiglie

Secondo quanto previsto dal libretto della Via Crucis 2022, le 14 stazioni che accompagneranno il rito del Venerdì Santo al Colosseo saranno caratterizzate dalla presenza di meditazioni preparate rispettivamente da:

  • una coppia di giovani sposi;
  • una famiglia in missione;
  • una coppia di sposi anziani senza figli;
  • una famiglia numerosa;
  • una famiglia con figlio disabile;
  • una famiglia che gestisce una casa-famiglia;
  • una famiglia con genitore malato;
  • una coppia di nonni;
  • una famiglia adottiva;
  • una vedova con figli;
  • una famiglia con figlio consacrato;
  • una famiglia che ha perso una figlia;
  • una famiglia ucraina e una russa;
  • una famiglia di migranti.

A proposito del tema che caratterizza l’evento, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha spiegato: “In occasione dell’anno dedicato alla famiglia, con cui la Chiesa celebra i 5 anni dall’esortazione apostolica Amoris Laetitia, Papa Francesco ha affidato la preparazione dei testi delle meditazioni e delle preghiere per le stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo ad alcune famiglie legate a comunità ed associazioni cattoliche di volontariato ed assistenza”.

Le meditazioni della Via Crucis

Prima Stazione

La prima stazione “Gesù in agonia nell’Orti degli Ulivi” ha esordito con una coppia di giovani sposi che riflette insidie del futuro: “Spesso abbiamo paura. Quando pensiamo alle coppie di amici più grandi che non ce l’hanno fatta. Quando leggiamo sui giornali che aumentano le separazioni. Quando ci dicono che sicuramente ci lasceremo perché così va il mondo. È una questione di statistica. Quando ci sentiamo soli perché non ci capiamo. Quando con fatica arriviamo alla fine del mese. Quando ci ritroviamo, sconosciuti, sotto uno stesso tetto”.

Seconda stazione

La seconda stazione “Gesù tradito da Giuda e abbandonato dai suoi” ha avuto come protagonista una famiglia in missione di evangelizzazione in un altro Paese. Il messaggio è il seguente: “Non è facile: non nascondiamo l’angoscia e la paura di condurre una vita familiare precaria, lontana dal nostro Paese. A tutto questo si aggiunge il terrore della guerra così drammaticamente attuale in questi mesi”.

Terza stazione

La terza stazione “Gesù è condannato dal Sinedrio” ha visto la consegna della Croce a una coppia di sposi anziani che ha raccontato il dolore del non aver potuto avere figli a causa della propria sterilità. “‘Come mai non avete figli?’, ci è stato chiesto mille volte, come a insinuare che il nostro matrimonio e il nostro amore non bastassero per essere una famiglia. Quanti sguardi poco comprensivi abbiamo digerito.

Quarta stazione

La quarta stazione è stata caratterizzata dal passaggio della Croce a una famiglia con cinque figli che si è chiesta: “E i nostri sogni? Plasmati dagli eventi. La nostra realizzazione professionale? Modificata dai fatti della vita che irrompe. E poi il timore di poter un giorno rinnegare tutto, come Pietro; l’angoscia e la tentazione del rimpianto di fronte all’ennesima spesa imprevista; la preoccupazione per le tensioni con i figli adolescenti. I vecchi desideri hanno ceduto il passo alla nostra famiglia. Non è facile, certo, ma è infinitamente più bello così”.

Quinta stazione

Alla quinta stazione, la Croce è stata consegnata a una famiglia con un figlio con disabilità che ha raccontato: “Nostro figlio era stato giudicato già prima di venire al mondo. Avevamo incontrato medici che si erano presi cura della sua vita prima che nascesse, e medici che a chiare lettere ci avevano fatto capire che era meglio non farlo nascere. E quando abbiamo scelto la vita, siamo stati anche noi oggetto di giudizio: Sarà un peso per voi e per la società, ci è stato detto. Crocifiggilo. Eppure non aveva fatto alcun male”.

Sesta stazione

La sesta stazione ha avuto come tema quello di una famiglia che gestisce una casa di accoglienza che ha rivelato di essere felice che “a distanza di 42 anni di matrimonio e tre figli naturali, nove nipoti e cinque figli adottivi non autosufficienti e con gravi difficoltà psichiche, tutt’altro che triste. Non meritiamo tanta benedizione di vita”.

Settima stazione

Alla settima stazione, la Croce è passata tra le braccia di una famiglia che affronta la malattia. Il marito, infatti, ha parlato della malattia che affligge la moglie, spiegando: “Aveva un ruolo, una posizione, una veste, e si è ritrovata completamente diversa. Nuda, indifesa, crocifissa. E io con lei”.

Ottava stazione

L’ottava stazione ha avuto come protagonisti una coppia di nonni che ha rivelato: “Siamo andati in pensione due anni fa e proprio mentre iniziavamo a fantasticare su come spendere le energie recuperate, ci è giunta la notizia del licenziamento di nostro genero. Durante la pandemia abbiamo assistito inermi alla crisi del matrimonio della nostra figlia maggiore. I nipoti hanno iniziato a inondare di vitalità e confusione la nostra casa non più solo la domenica e, soprattutto, come non accadeva da quando erano piccoli i nostri tre figli”.

Nona stazione

Alla nona stazione, ad aspettare la Croce, c’erano i membri di una famiglia con figli adottivi che ha dichiarato: “L’adozione è la storia di una vita segnata dall’abbandono che viene guarita da un’accoglienza. Ma l’abbandono è una ferita che sanguina sempre. E l’adozione è una croce che genitori e figli si caricano insieme sulle spalle, sopportandola, cercando di alleviarne il dolore e anche amandola, in quanto parte della storia del figlio. Ma fa male vedere un figlio che soffre per il suo passato. Fa male provare ad amarlo senza riuscire a scalfire minimamente il suo dolore”.

Decima stazione

Alla decima stazione, la Croce è stata consegnata a una donna con figli che ha perso il marito: “Siamo una madre e due figli. Da oltre sette anni siamo una sedia a tre gambe invece che quattro: bellissima e di valore, anche se un pochino instabile. Sotto la croce ogni famiglia, anche la più sbilenca, la più dolente, la più strana, la più monca, trova il suo senso profondo. Anche la nostra”.

Undicesima stazione

L’undicesima stazione è stata dedicata ai genitori di un figlio consacrato che hanno ammesso: “Ma come? Perché proprio lui? Perché proprio nostro figlio? All’inizio non l’abbiamo presa bene. Lo abbiamo contrastato. Lo abbiamo abbandonato. Credevamo che la nostra freddezza lo avrebbe fatto tornare sui suoi passi. Abbiamo provato a insinuare nella sua testa il dubbio che stesse sbagliando tutto. Come due malfattori. Ma abbiamo capito che non si può lottare contro di Te”.

Dodicesima stazione

Alla dodicesima stazione, la meditazione è stata espressa dalla madre di famiglia che si confronta con la perdita di un figlio che ha raccontato del tumore della figlia piccola e della successiva morte del marito: “Sono passati cinque anni dall’inizio di questa avventura che non abbiamo assolutamente compreso razionalmente, ma la certezza è che questa grande croce è stata abitata dal Signore e lo è ancora oggi. Dio non chiama chi è capace ma rende capace chi chiama”.

Tredicesima stazione e la modifica al testo

Ad attendere la Croce alla tredicesima stazione, erano presenti Albina e Irina, le due donne rispettivamente russa e ucraina scelte da Papa Francesco per inviare un messaggio di pace alla Russia e all’Ucraina.

La meditazione avrebbe dovuto essere la seguente: “Gesù gridò a gran voce: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? – e, procedendo con chiari riferimenti alla guerra tra Russia e Ucraina, la meditazione prosegue nel seguente modo –.La morte intorno. La vita che sembra perdere di valore. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… tutto. Tutto perde improvvisamente valore. Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota? Le lacrime sono finite. La rabbia ha lasciato il passo alla rassegnazione. Sappiamo che Tu ci ami, Signore, ma non lo sentiamo questo amore e questa cosa ci fa impazzire. Ci svegliamo al mattino e per qualche secondo siamo felici, ma poi ci ricordiamo subito quanto sarà difficile riconciliarci. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare”.

Si è scelto, tuttavia, di ridurre il testo a: “Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel cuore preghi per la pace nel mondo”.

La modifica è stata spiegata dal portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, che ha dichiarato: “Si tratta di un cambiamento previsto che limita il testo al minimo per affidarsi al silenzio della preghiera“.

Quattordicesima stazione

La quattordicesima stazione, infine, è stata dedicata a una famiglia di migranti cattolici che si è trasferita in Italia dopo essere stata costretta a lasciare il proprio Paese.

La preghiera di Papa Francesco

Circa un’ora prima dell’inizio della Via Crucis 2022, il Papa ha diramato a mezzo social la seguente preghiera: “Signore, converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata dal fratello, perché dove c’è l’odio fiorisca la concordia. Fa’ che non ci comportiamo da nemici della croce di Cristo, per partecipare alla gloria della risurrezione. Amen”.

Oltre 10.000 persona alla Via Crucis 2022 al Colosseo: il Papa presiede il rito dalla terrazza del Colle Palatino

Alla Via Crucis organizzata al Colosseo, hanno preso parte oltre 10.000 persone che stanno assistendo al rito del Venerdì Santo presieduto da Papa Francesco. È quanto riferito dalla sala stampa del Vaticano.

Come di consueto, il Pontefice sta presiedendo il rito dalla terrazza del Colle Palatino, riprendendo il suo posto dopo due anni vissuti all’insegna della pandemia.