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Via Crucis 2023, Papa Francesco non è al Colosseo: segue l’evento a distanza

via crucis 2023

Papa Francesco non è al Colosseo per la Via Crucis 2023: il Pontefice segue la processione a distanza per sottrarsi al freddo.

In occasione del Venerdì Santo che precede la domenica di Pasqua, al Colosseo si tiene la consueta Via Crucis: per l’evento religioso organizzato nella serata del 7 aprile 2023, tuttavia, il Papa non è presente. A seguito dei problemi di salute e del recente ricovero al Gemelli di Roma dovuto a un’infezione respiratoria, il Pontefice non partecipa alla Via Crucis per evitare di esporsi al clima rigido degli ultimi giorni.

Quattordicesima stazione della Via Crucis 2023: il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro

L’ultima stazione della Via Crucis 2023 ha avuto come protagoniste giovani ragazze dell’Africa Australe, rapite e maltrattate dai ribelli. “Spogliate di abiti e di dignità, vivevamo nude perché non scappassimo”, hanno raccontato.

Dopo essere riuscite a fuggire, in occasione della processione, hanno scritto: “Nel nome di Gesù li perdoniamo per tutto quello che ci hanno fatto. Custodiscici, Signore Gesù nella speranza che non delude, nel perdono che rinnova il cuore, nella pace che rende beati”.

Al termine della Via Crucis, è stata scandita una preghiera di 14 grazie al Signore.

Tredicesima stazione: Gesù è deposto sulla croce

Arrivati alla tredicesima stazione, una suora dell’Africa Orientale ha ricordato la consorella missionaria uccisa “senza pietà” dai terroristi nel giorno in cui il suo Paese celebra l’Accordo per l’indipendenza.

Dodicesima stazione: Gesù muore in croce

“Il tuo amore è più forte di tutto”, ha affermato una donna dell’Asia Occidentale che ha visto il figlio morire per un colpo di mortaio insieme al cugino e alla vicina di casa. “La fede mi aiuta a sperare, perché mi ricorda che i morti sono nelle braccia di Gesù. E noi sopravvissuti cerchiamo di perdonare l’aggressore”, ha detto. E, proprio a Gesù, ha chiesto: “Insegnaci a perdonare, come tu ci hai perdonato e a fare il primo passo per riconciliarci”.

Undicesima stazione: Gesù è inchiodato sulla croce

I ricordi di morte e bombardamenti connotano anche l’undicesima stazione, con la testimonianza di un giovane del Vicino Oriente che, dal 2021, vive una guerra “ogni giorno più orrenda”.

Decima stazione: Gesù è spogliato delle vesti

La decima stazione è stata dedicata alle meditazioni composta da un giovane ucraino e da un giovane russo. Il primo ha raccontato della sua fuga da Mariupol verso l’Italia, Paese in cui vive la nonna, mentre il padre è bloccato alla frontiera. Il ragazzo russo, invece, ha affermato di sentirsi “spogliato della felicità e di sogni per il futuro”.

Nona stazione: Gesù cade per la terza volta

La voce della nona stazione è una suora dell’Africa Centrale che ricorda la drammatica mattina del 5 dicembre 2013, quando i ribelli assalirono il suo villaggio. “Mia sorella scomparve e non tornò più. Lei piangeva e gridava: ‘Perché?’. Da Dio ha attinto la forza per amare: ‘Nonostante abbia perso praticamente tutto… tutto passa tranne Dio’. Da questa esperienza, è nata la vocazione a trasmettere ai bambini i valori di aiuto, perdono, onestà”.

La richiesta formulata a Dio è quella di risanare l’essere umano dalla paura di essere “incompresi” e “dimenticati”.

Ottava stazione: Gesù consola le donne di Gerusalemme

In occasione dell’ottava stazione, l’appello alla pace rivolto al mondo è arrivato dai fedeli del Sud-Est Asiatico. “Siamo un popolo che ama la pace, ma siamo schiacciati dalla croce del conflitto. Le lacrime delle nostre madri piangono la fame dei loro bimbi. Proprio le donne danno forza, come la suora che a difesa della sua gente si è inginocchiata di fronte al potere schierato delle armi. Dal commerciare armi senza scrupoli di coscienza: Convertici, Signore Gesù!”, pregano i fedeli. “Dal destinare soldi agli armamenti anziché agli alimenti: Convertici, Signore Gesù!”, questa l’orazione.

Settima stazione della Via Crucis 2023: Gesù cade per la seconda volta

A dare voce alla settima stazione sono due adolescenti dell’Africa del Nord: Joseph, 16 anni, e Johnson, 14 anni. Hanno vissuto a lungo nei campi sfollati dopo aver lasciato il Paese “flagellato dalla guerra”. Desiderano giocare a calcio e studiare ma non ne hanno la possibilità. “La pace è bene, la guerra è male. Vorrei dirlo ai leader del mondo. Nella fatica di costruire ponti di fraternità, rendici forti, Signore Gesù”. Questa la loro preghiera.

Sesta stazione: Santa Veronica asciuga il volto di Gesù

La testimonianza della sesta stazione è fornita da un sacerdote che, 40 anni fa, si trovava nella Penisola Balcanica. Qui, venne deportato in un campo per quattro mesi dove rimase senza cibo né acqua, venne picchiato e torturato. “Mi minacciarono di strapparmi le unghie… di scorticarmi vivo”.

Devastato dalla sofferenza, un giorno chiese a una guardia di porre fine alle sue pene ma una musulmana gli portò cibo e aiuti. “Riuscì a raggiungermi facendosi largo in mezzo all’odio. Fu per me come la Veronica per Gesù”.

Quinta stazione: Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene

Di nuovo, sono tre migranti a essere protagonisti della quinta stazione. I tre uomini provengono da luoghi diversi – Africa, Sud Asia e Medio Oriente – ma sono tutti vittime dell’odio che si manifesta sotto forma di bombe, coltelli, dolore e odio.

Quarta stazione: Gesù incontra sua madre

In quarta stazione, è ancora protagonista l’America ma stavolta si tratta di quella meridionale. La testimonianza fornita è quella di una madre rimasta vittima di un ordigno dei guerrieri che le colpì una gamba, nel 2012. A farle provare panico, tuttavia, furono le schegge di vetro conficcate nel viso della figlia di sette mesi.

“Cosa dev’esser stato per Maria vedere il volto di Gesù tumefatto e insanguinato! Io, vittima di quella violenza insensata, all’inizio provai rabbia e risentimento, ma poi scoprii che, se diffondevo odio, creavo ancora più violenza”, ha detto. Per questo, la donna ha studiato per insegnare a prevenire gli incidenti dovuti alle mine nel territorio. “Nel volto sfigurato di chi soffre: Donaci di riconoscerti, Signore Gesù!”, è l’invocazione.

Terza stazione: Gesù cade per la prima volta

La Meditazione della III stazione, quella in cui Gesù cade per la prima volta, è di giovani del Centro America. “Gesù, tu sei caduto sotto la croce, ma poi ti sei rialzato, hai preso di nuovo la croce e con essa ci hai dato la pace. Ci spingi a prendere in mano la vita, ci spingi al coraggio dell’impegno, che nella nostra lingua si dice ‘compromiso’”, si legge nel testo. “E significa dire no a tanti ‘compromisos’, ai falsi compromessi che uccidono la pace. Siamo pieni di questi compromessi: non vogliamo violenza, ma attacchiamo sui social chi non la pensa come noi; vogliamo una società unita, ma non ci sforziamo di capire chi abbiamo accanto; peggio, trascuriamo chi ha bisogno di noi. Signore, mettici nel cuore il desiderio di rialzare qualcuno che sta a terra. Come fai tu con noi”.

I ragazzi parlano di cadute: “pigrizia”, “paura”, “vuote promesse di una vita facile ma sporca, fatta di avidità e corruzione”. Elementi che prestano il fianco al dilavare di narcotraffico, violenza, dipendenze, sfruttamento. “Mentre troppe famiglie continuano a piangere la perdita dei figli”, loro pregano Dio: “Mettici nel cuore il desiderio di rialzare qualcuno che sta a terra”. E, aggiungono, dalle nostre “pigrizie”, “tristezze”, “cadute” e anche dal “pensare che aiutare gli altri non tocchi a noi: rialzaci, Signore Gesù!”. Questa la preghiera.

La seconda stazione: Gesù è caricato della croce

“La mia Via Crucis cominciò 6 anni fa, quando lasciai la mia città. Dopo 13 giorni di viaggio arrivammo nel deserto e l’attraversammo per 8 giorni, imbattendoci in auto bruciate, taniche d’acqua vuote, cadaveri di persone, fino a giungere in Libia”. Così comincia il testo che accompagna la seconda stazione della Via Cruci 2023, in corso al Colosseo.

“Chi doveva ancora pagare i trafficanti per la traversata fu rinchiuso e torturato fino a quando non pagò. Alcuni persero la vita, altri la testa. Mi promisero di mettermi su una nave per l’Europa, ma i viaggi furono cancellati e non riavemmo i soldi. Lì c’era la guerra e arrivammo a non far più caso alla violenza e alle pallottole vaganti”, testimonia uno dei testi di accompagnamento approvati da diversi Dicasteri della Curia Romana.

“Trovai lavoro come stuccatore per pagare un’altra traversata. Alla fine, salii con più di 100 persone su un gommone. Navigammo ore prima che una nave italiana ci salvasse. Ero pieno di gioia, ci inginocchiammo a ringraziare Dio; poi scoprimmo che la nave stava tornando in Libia. Lì fummo rinchiusi in un centro detentivo, il peggior posto al mondo. Dieci mesi dopo ero di nuovo su una barca. La prima notte ci furono onde alte, 4 caddero in mare, riuscimmo a salvarne 2. Mi addormentai sperando di morire. Svegliatomi, vidi accanto a me persone che sorridevano. Dei pescatori tunisini chiamarono i soccorsi, la nave attraccò e delle ONG ci diedero cibo, vestiti e riparo”, racconta ancora.

Il tema dei migranti e l’elogio delle ONG

Uno dei temi cruciali affrontati in processione, come dimostrano le testimoniante riferite durante la seconda stazione, riguarda i migranti e il lavoro di aiuto svolto dalle Ong, troppo stesso contestate per il loro impegno nel soccorrere coloro che scappano dalle atrocità vissute nei rispettivi Paesi d’origine.

Via Crucis 2023: la prima stazione

La prima stazione per “Gesù condannato a morte” da Pilato della Via Crucis 2023, come già rivelato nel pomeriggio di verdì 7 aprile dalla sala stampa della Santa Sede. Il cammino della Croce parte dalla Terra Santa, rimarcando che “la violenza sembra essere il nostro unico linguaggio” mentre “giustizia e perdono non riescono a parlarsi”. È quanto affermato durante la prima meditazione.

In una realtà carica di “odio e rancore”, dunque, i fedeli sono chiamati a prendere una “decisione” diversa, volgendo lo sguardo e l’ani alla pace.

“Quando condanniamo senza appello i fratelli e quando chiudiamo gli occhi davanti all’ingiustizia: illuminaci, Signore Gesù”. Questa la preghiera.

Via Crucis 2023, Papa Francesco non è al Colosseo: segue l’evento a distanza

Il Papa ha raggiunto la Basilica di San Pietro in sedia a rotelle per la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Santa Croce e la Santa Comunione per la celebrazione della Passione del Signore. La Via Crucis 2023, invece, è partita dal Colosseo alle ore 21:15 di venerdì 7 aprile: i fedeli riuniti celebreranno la memoria della Passione e della morte di Gesù. Alla processione, il Pontefice non sarà presenze per evitare di esporsi al freddo e scongiurare ulteriori problemi di salute. seguirà, quindi, l’evento a distanza. La notizia è stata comunicata dalla sala stampa vaticana che ha specificato che Bergoglio “seguirà la Via Crucis di questa sera da Casa Santa Maria, unendosi alla preghiera di coloro che si raccoglieranno con la Diocesi di Roma al Colosseo”

La Via Crucis è trasmessa in diretta sia su Rai 1 che su Tv2000. La processione, come di consueto, sarà scandita da 14 stazioni, fissate in questo numero dalla Chiesa nel 1731. Le stazioni sono le seguenti:

  1. Gesù è condannato a morte;
  2. Gesù è caricato della croce;
  3. Gesù cade per la prima volta;
  4. Gesù incontra sua madre;
  5. Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene;
  6. Santa Veronica asciuga il volto di Gesù;
  7. Gesù cade per la seconda volta;
  8. Gesù consola le donne di Gerusalemme;
  9. Gesù cade per la terza volta;
  10. Gesù è spogliato delle vesti;
  11. Gesù è inchiodato sulla croce;
  12. Gesù muore in croce;
  13. Gesù è deposto dalla croce;
  14. Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro.

Il tema della Via Crucis 2023 e le Meditazioni

La Via Crucis 2023 è ancora una volta imperniata sul tema della pace e della guerra. Secondo quanto riferito da ANSA, “il tema è Voci di pace in un mondo di guerra. Voci di pace dai giovani dell’Ucraina e della Russia è il titolo della meditazione in cui un ragazzo ucraino e uno russo dovrebbero raccontare la propria esperienza e potrebbero pregare alla Decima Stazione (“Gesù è spogliato delle vesti”)”.

Alle 17:30, poi, Vatican News ha pubblicato i dettagli sulle Meditazioni, precisando: “Si tratta di testimonianze di uomini e donne di varie regioni del mondo che vivono violenze e povertà ascoltate dal Papa durante i suoi viaggi apostolici e in altre occasioni. Gli afflitti dalle guerre e dalle ingiustizie del mondo sono ancora una volta i protagonisti della Via Crucis al Colosseo”.