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La Torre dell’Amorotto, luogo solitario e pieno di leggende

torre dell'amorotto

La Torre dell'Amorotto si trova ad una ventina di km da Reggio Emilia: deve il suo nome al famoso bandito reggiano Domenico Amorotto.

La Torre dell’Amorotto si trova a 19 chilometri da Reggio Emilia, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna. La costruzione fungeva da posto di vedetta e di difesa della strada sottostante. Agli inizi del XVI secolo, la rocca fu occupata da Domenico Amorotto, famoso bandito della montagna reggiana, da cui prende il nome.

Stando a quanto riportato dal sito paesifantasma.it, lo storico reggiano Carlo Baja Guarienti, racconta la storia dell’Amorotto. Secondo Guarienti, la torre è l’ultima traccia visibile del Castello delle Scalelle, una fortificazione edificata (probabilmente a partire dall’XI secolo) a guardia della Val Dolo e appartenuta nei secoli XIV e XV alle famiglie Dalli e Vallisneri. Le strutture superstiti del castello, con tutta probabilità abbandonato già dalla fine del Medioevo, hanno subito gravi danni strutturali durante il terremoto del 1920.

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La Torre dell’Amorotto, storia del bandito

Il nome della torre, come detto, è legato alla figura di Domenico d’Amorotto, leader politico e militare attivo nella montagna reggiana nei primi decenni del 16esimo secolo. Grazie al proprio carisma e alla capacità di destreggiarsi in tutte le situazioni, Domenico de’ Bretti (detto Domenico d’Amorotto in quanto figlio di Amorotto de’ Bretti) riuscì a ritagliarsi un ruolo di primo piano nella politica reggiana.

Fornì un aiuto militare a papa Giulio II durante la conquista di Reggio nel 1512. Per questo il montanaro arrivò a dialogare con figure del calibro del governatore di Reggio Francesco Guicciardini e del commissario estense in Garfagnana Ludovico Ariosto.

Dopo una carriera sempre sul filo dell’illegalità, segnata da numerose imprese militari temerarie contro i sostenitori dei duchi d’Este, il 5 Luglio del 1523 Domenico d’Amorotto rimase gravemente ferito in battaglia nella montagna modenese. I nemici lo intercettarono sulla via del ritorno a Carpineti, dove fu ucciso e smembrato.

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La leggenda della Torre

Alla sua morte, nacquero molte leggende. Domenico Amorotto era una sorta di rappresentante della resistenza delle popolazioni montanare contro il potere imposto dalla città. Negli anni, la sua figura si arricchì di aneddoti favolistici e letterari. La figura storica di Domenico de’ Bretti col tempo, è sostituita da quella del leggendario bandito Amorotto, un fuorilegge sanguinario dall’animo tormentato ma dotato di un proprio codice d’onore.

La leggenda più celebre che riguarda la Torre è quella in cui, passando nelle sue vicinanze a mezzanotte della notte di Natale, si udirebbe qualcuno chiamare per nome. Quel qualcuno sarebbe il Diavolo in persona. Colui che riesce a resistere al richiamo, troverebbe nella torre il favoloso tesoro di Amorotto.