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Violentata a Mazara, il padre difende gli stupratori: "Sono bravi ragazzi, mia figlia era ubriaca"

Violenza

Il padre della giovane violentata a Mazara da quattro amici difende gli stupratori. L'uomo ha dichiarato che sua figlia era ubriaca.

A poche ore dalla denuncia per violenza sessuale presentata da una 18enne ai carabinieri, il padre della vittima si sarebbe rivolto ai carabinieri per difendere gli autori dello stupro. Quattro ragazzi sono stati accusati di violenza sessuale.

Violentata a Mazara, il padre della vittima difende gli stupratori

Una ragazza di 18 anni è stata violentata da due ragazzi, mentre gli altri membri del gruppetto guardavano, ridevano, scattavano foto e non la difendevano. Il fatto è accaduto a Campobello di Mazara e la giovane è subito andata a denunciare quanto accaduto. La denuncia della vittima ha portato all’arresto dei componenti del branco, che lo scorso febbraio hanno attirato la ragazza in una trappola per abusare di lei. I ragazzi hanno tutti un’età compresa tra i 20 e i 24 anni. Poche ore dopo la denuncia della figlia, il padre avrebbe chiamato i carabinieri per difendere gli stupratori, che lui ha definito “bravi ragazzi“. “Mia figlia vi ha raccontato dei fatti non veri, era sotto l’effetto di sostanza alcoliche e quindi non era in grado di capire quanto accaduto” ha spiegato il padre della vittima alle forze dell’ordine. Un dettaglio che aggiunge orrore ad una storia già terribile.

Violentata a Mazara: le indagini

Secondo quanto ricostruito dalle indagini e da quanto descritto dal giudice per le indagini preliminari, che ha confermato la misura di custodia cautelare per i quattro ragazzi, come richiesto dalla procura di Marsala, questi non sarebbero per niente dei “bravi ragazzi“, come li ha definiti il padre della vittima. I cinque giovani (uno è rimasto indagato ma a piede libero) avrebbero attirato la vittima in una trappola, facendo credere che si sarebbe tenuta una festa con altre persone, solo per abusare di lei. Quando la ragazza si è presentata in quella casa estiva ha trovata ad aspettarla solo il branco. “Mi hanno portata in una casa estiva di Tre Fontane dicendo che c’erano anche altre ragazze, abbiamo ballato e bevuto in attesa che arrivassero, ma non si è presentato nessuno” ha spiegato la vittima.

Violentata a Mazara, il racconto della vittima

La ragazza si è appartata al primo piano con uno dei ragazzi che conosceva e frequentava. Qui, improvvisamente, sono arrivati altri due ragazzi del branco che si sono scagliati contro la 18enne violntandola, mentre i tre se ne sono stati sulla porta ridendo, mentre la giovane chiedeva di smetterla. “Io chiedevo aiuto, cercavo di divincolarmi, mi temevano le braccia, ho sbattuto la testa contro il muro. Chiedevo aiuto, ma nessuno mi ha aiutata” ha raccontato la vittima. L’hanno riaccompagnata a casa, dove la ragazza ha trovato i genitori e il fratello che l’aspettavano e ha subito raccontato tutto. Il fratello l’ha accompagnata a sporgere denuncia perché “i genitori erano troppo scossi“. Dai carabinieri sono andati anche i quattro accusati, per tentare di difendersi dando nomi di persone presenti alla festa che in realtà non c’erano. Hanno rilasciato dichiarazioni definite dal gip “prive di fondamento e ingannevoli”.