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Zona rossa in Lombardia, Report scagiona la Regione: Cajazzo chiese le chiusure all'Oms

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Il 7 marzo 2020 il direttore della sanità della Lombardia chiese all'Oms l'istituzione della zona rossa in regione: i dettagli divulgati da Report. 

Mentre continuano le indagini sull’introduzione delle prime zone rosse in Italia a febbraio 2021, emerge che il 7 marzo 2021 il direttore della sanità lombarda Luigi Cajazzo scrisse all’Oms per chiedere di chiudere la Lombardia. Un dettaglio che scagiona in parte la Regione e lo stesso Cajazzo, indagato per aver riaperto il Pronto Soccorso dell’ospedale di Alzano dopo i primi contagi. Un ordine che l’uomo ha sempre negato di aver dato.

Zona rossa in Lombardia: Report scagiona la Regione

Si tratta di quanto emerso durante la trasmissione Report in onda su Rai Tre in merito alla mancata chiusura di Alzano e Nembro che, secondo i pm di Bergamo che indagano per epidemia colposa, è costata migliaia di morti.

Oltre a ciò si è trattato anche del piano pandemico sottolineando che la mancata attuazione ricade sotto la piena responsabilità del ministro della Salute Roberto. L’esponente del governo avrebbe dovuto obbligare stato e Regioni a dotarsi per tempo e a conservare mascherine e dispositivi di protezione per aiutare a contenere la circolazione del virus dalla Bergamasca al resto d’Europa.

Zona rossa in Lombardia, Report scagiona la Regione: le responsabilità di Speranza

Nonostante Speranza abbia affermato che quel piano non fosse attuabile perché i tecnici si erano accorti della sua inadeguatezza, un parere legale firmato dal magistrato Nicola Ruggiero ha confermato che era compito suo disporne l’attuazione.

Si tratta di un parere richiesto dal Ministero e inviato a Goffredo Zaccardi, ex capo di gabinetto del ministro finito nel mirino dei magistrati lombardi. La giustizia ha infatti ipotizzato che, insieme all’ex dg della Salute Ranieri Guerra, abbia contribuito a far sparire un report indipendente che inchiodava il governo alle sue responsabilità e denunciava le bugie della Cina sui primi contagi.