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Bimba affetta da leucemia che cerca un donatore: il racconto del papà e come aiutarla

Elisa

A Pordenone una bimba di 3 anni lotta contro una rarissima forma di leucemia e i suoi genitori lanciano un disperato appello per trovare un donatore di midollo osseo. Ecco come fare.

La vicenda

Dalla pagina Facebook del padre

Ha scosso la vicenda della bimba di 3 anni di Pordenone affetta da una rarissima forma di leucemia – la leucemia mielomonocitica infantile, che colpisce un bambino ogni centomila -, per la quale i genitori chiedono urgentemente un donatore di midollo osseo compatibile perché il medici le hanno dato soltanto due o al massimo tre mesi di vita. Per Elisa (foto sopra, ndr), questo è il nome della piccola, è iniziata una vera e propria gara di solidarietà che sta coinvolgendo tutta Italia. “E’ difficile, ma non impossibile” raggiungere lo scopo, ha detto il papà, Fabio Pardini, 54 anni, fotografo, che ha lanciato su Facebook un appello per la sua unica figlia avuta dalla moglie Sabina, 42 anni, infermiera. Tale appello è stato condiviso da ben 90mila persone e ciò ovviamente fa ben sperare per un esito positivo della dolorosa vicenda.

Oggi Elisa si trova in un ospedale romano, di cui il signor Pardini non vuole dire il nome, limitandosi ad affermare che “i medici sono davvero il top dei top, sono dottori straordinari, che fanno tutto il possibile e il mio appello non è un voler togliere qualcosa a loro – sente il dovere di precisare – “ma sono disperato ed è dalla disperazione che nasce il mio appello. Ma ripeto, sono nel posto migliore in cui potessi sperare di essere”. Sua figlia ha appena concluso il terzo ciclo di chemioterapia: il primo non ha avuto gli effetti sperati, il secondo è andato meglio, ma poi c’è stata una ricaduta e gli effetti del terzo ciclo sono stati devastanti. Si attende ancora di conoscerne gli esiti.

Il racconto

Papà Fabio ha raccontato che lui e la moglie Sabina hanno scoperto per caso la malattia della figlia: “Perché non ci siamo arresi alle prime risposte dei medici del Friuli. In realtà il nostro calvario inizia ben prima della diagnosi della malattia di Elisa: un anno e mezzo fa circa la nostra bimba ha cominciato ad avere attacchi di febbre alta, non mangiava, non dormiva ed era molto irrequieta. Aveva anche delle cosiddette ‘petecchie’ sul corpo, delle piccole macchie, ma niente, i dottori da cui la portavamo ci dicevano che Elisa non aveva nulla e che non c’era bisogno di fare ulteriori analisi. E’ probabile che fossero già i primi sintomi ma non lo sappiamo con sicurezza: queste sono patologie di cui s’ignora la causa. Prima di allora Elisa aveva delle difficoltà di crescita ma niente che lasciasse immaginare il resto. Il vero campanello d’allarme è arrivato quando un giorno abbiamo visto sulla testolina di Elisa una bolla e sulla lingua una strana pallina gialla. Lì ci siamo davvero spaventati. Ma anche in quell’occasione i medici hanno detto che era una semplice gastroenterite. Mia moglie però più di me non era affatto convinta della diagnosi: lei lo sentiva che c’era dell’altro, è un’infermiera e una mamma soprattutto e così ha continuato ad insistere. Ha chiesto che ad Elisa venissero fatti esami per una mielodisplasia, perché convinta ci fosse qualcosa legato al sangue. Ma per i medici non ce ne era bisogno”.

Quando la coppia ha capito che invece sua figlia aveva una malattia rara, si è messa a cercare qualche organismo che se ne occupasse e attraverso la Fondazione Sofia Luce Rebuffat di Firenze, è entrata in contatto con il luminare di Roma che ora ha in cura la piccola.

Informazioni utili

Per aiuto

I genitori della bimba informano che per sottoporsi alla verifica di compatibilità del midollo, è necessario contattare l’Associazione italiana Donatori Midollo Osseo (ADMO) al numero 0239000855, o il Centro Trasfusionale di Pordenone allo 0434399924, o la Presidenza dell’Admo di Trieste, il signor Giorgio, al 3486567208, oppure l’associazione “Vanessa ONLUS – Uniti fino al midollo” al numero 3427810970 e chiedere di Raffaele. “La vita di nostra figlia potrebbe essere appesa ad un filo …”, ha sottolineato il papà di Elisa e bisogna trovare la persona giusta per salvargliela.

Per iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo volontari più vicino a casa propria, bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, ma è possibile arrivare anche ai 55, pesare almeno 50 chili e stare bene di salute. Gli esami per iscriversi sono completamente gratuiti e non è necessario disporre di ricetta medica.