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Borse in rosso dopo il crollo dell'economia cinese

Borse in rosso dopo il crollo dell'economia cinese

Pessimo inizio per tutte le borse europee e non, che chiudono in profondo rosso il primo lunedì del 2016. A creare questa crisi sono state le borse asiatiche, che rivelano un crollo della loro economia, trascinando nel limbo anche le borse dell'Europa. Le borse di Shanghai e Shenzhen vengono sos...

Pessimo inizio per tutte le borse europee e non, che chiudono in profondo rosso il primo lunedì del 2016.

A creare questa crisi sono state le borse asiatiche, che rivelano un crollo della loro economia, trascinando nel limbo anche le borse dell’Europa. Le borse di Shanghai e Shenzhen vengono sospese dopo una perdita del 7%. La sospensione delle contrattazioni in queste due borse è il risultato di un nuovo sistema, entrato in vigore proprio nel 2016, che prevede la sospensione della compravendita di titoli per 15 minuti, quando si registra una perdita così alta. Ad innescare questo crollo sono stati i dati dell’economia cinese: l’industria manifatturiera ha segnato 48.2 punti dell’indice Pmi (il quale segnala che il mercato è in perdita se il valore non supera i 50 punti). Oltre a questo, la tensione in Medio Oriente e l’aspettativa di far rientrare nelle quotazioni alcuni titoli sospesi dopo la crisi finanziaria ha intimorito gli investitori, che sono andati cauti per evitare ulteriori perdite.

In Europa, Milano chiude a -3.2%, ma non è la peggiore: Francoforte difatti chiude a -4.8%, Parigi a -2.47%, Londra tocca il -2.39%. Negli USA, il Dow Jones lascia l’1.58% e il Nasdaq chiude a -2.08%. La Borsa di Tokyo, la Nikkei, chiude la giornata cedendo oltre il 3%.

Per quanto riguarda Milano, pare non sia servito l’entrata nelle quotazioni della società Ferrari, che oggi ha fatto il suo ingresso a 43 euro ad azione. Fuori dalla borsa, a Milano, erano state esposte diverse auto della casa, all’evento erano presenti Marchionne ed Elkan, oltre che del premier Renzi.