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Cosa gli insegnanti dovrebbero dire ai genitori del bullo

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L'influenza, il mal di pancia e il mal di testa possono impedire di andare a scuola. Ma c'è un'altra malattia molto più pericolosa che si sta diffondendo in proporzioni epidemiche nelle scuole - il bullismo. Ci possiamo immaginare scene come le ragazze più popolari della scuola che maltrattano...

L’influenza, il mal di pancia e il mal di testa possono impedire di andare a scuola.

Ma c’è un’altra malattia molto più pericolosa che si sta diffondendo in proporzioni epidemiche nelle scuole – il bullismo. Ci possiamo immaginare scene come le ragazze più popolari della scuola che maltrattano la meno popolare. Se non c’è un controllo della violenza nelle scuole, possono succedere cose impensabili, come arrivare a minacce a mano armata.

Gli effetti del bullismo possono essere veramente severi e, talvolta permanenti.

Secondo l’Associazione Nazionale dell’Educazione, 160,00 ragazzi saltano la scuola per paura del bullismo. Lo stesso vale per i bulli che saltano spesso la scuola e, in certi casi, per andare a commettere crimini. Non è sufficiente che gli insegnanti parlino con i genitori della vittima – devono indirizzarsi ai genitori del bullo. Gli insegnanti devono trattare l’argomento con delicatezza.

Quando si parla con i genitori del bullo, bisogna tener conto che per loro è difficile e scomodo sentirsi dire che il proprio figlio si comporta veramente male. Siate certi di approcciarvi nel migliore dei modi per poi riuscire ad arrivare a parlare del lato emozionale. Fate capire ai genitori che siete sicuri che, secondo voi, loro non sapevano nulla.

Assicuratevi di non far arrabbiare i genitori o di metterli nella difensiva. Loro possono rispondere minimizzando gli eventi con la scusa “sono ragazzate.”. Se un genitore non prende il problema seriamente, sottolineate che l’insieme dei fatti e circostanze rendono il tutto una cosa seria.

Se i genitori cominciano a diventare conflittuali, ditegli che il loro modo di porsi è inaccettabile e che questo comportamento ripercuote negativamente nel figlio e, successivamente chiedendoli di andarsene. Potreste essere in una situazione rischiosa quindi è consigliato che vi rivolgiate a un collega o superiore per affrontare insieme questo problema. L’obbiettivo principale è quello di far sì che i genitori gestiscano il carattere del figlio.

Non aspettate che il problema del bullismo svanisca col tempo, perché peggiorerà soltanto. Non preoccupatevi di scandalizzare i genitori nel dirgli che il loro figlio è un bullo – parlategli il prima possibile. Fategli capire che voi siete testimoni di ciò che è successo. Siate fermi e assertivi abbastanza da fargli comprendere la serietà della situazione e, soprattutto che richiedi una soluzione immediata, repentina.

Astenetevi dal giudicare i parenti in qualsiasi maniera. Se vi addentrare nel colloquio facendo trasparire che avete una cattiva opinione di loro, non otterrete mai ciò che volete veramente. La verità è che non sapete nulla delle loro abitudini o del modo con cui educano il proprio figlio, quindi evitate di giudicare o di fare allusioni.

Create un’alleanza con i genitori rassicurandoli che voi siete dalla loro parte. Dite qualcosa tipo “Ho una problema, e ho bisogno del vostro aiuto”, questo li farà sentire rispettati. Potete anche dire “Mi sento un po’ a disagio a farvi questo discorso, ma credo sia importante.”. Ammettete che siete nervosi, è umano, questo gli farà sentire più allo stesso livello.

Quando discutete delle circostanze, astenetevi da parole giudiziose come “maltratta” e “cattivo”, che può solo provocare nei genitori una reazione difensiva. Cercate di riassumere gli eventi dicendo cose tipo: “Due settimane fa, Marco mi ha detto che Luca gli avrebbe tirato un pugno sul braccio se non gli avesse dato i soldi del pranzo. Marco ha chiesto a Luca di smetterla, ma non ha smesso. Sta succedendo qualcosa, e ne vorrei parlare con voi.”.

Nel migliore dei casi può succedere che i genitori promettano di parlare con il figlio e far sì che non si comporti mai più così. Ringraziagli per il loro tempo, e digli che aspettate notizie. Se non chiamano dopo qualche giorno e il loro figlio continua a comportarsi male, chiamali e cerca di capire il perché del mancato miglioramento.