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Narcos: figlio Escobar elenca errori serie

Narcos: figlio Escobar elenca errori serie

Risulta che Narcos sia molto attendibile e realistico nel dipingere la vita e la famiglia del re della droga Pablo Escobar. Risulta a tutti tranne che al figlio del Dio della droga. Molto diverso è invece  osservare la vicenda nei piccoli dettagli. In particolare se si ascoltano le parole di c...

Risulta che Narcos sia molto attendibile e realistico nel dipingere la vita e la famiglia del re della droga Pablo Escobar. Risulta a tutti tranne che al figlio del Dio della droga.

Molto diverso è invece osservare la vicenda nei piccoli dettagli. In particolare se si ascoltano le parole di chi, in quella vicenda, ha avuto proprio un ruolo di primo piano.

Narcos, scritto con la collaborazione dei due veri agenti della Dea Javier Peña e Steve Murphy , le cui vicende sono state modificate da Netflix per ragioni puramente narrative.

Eppure il figlio del narcotrafficante più celebre del mondo, lo scrittore Sebastian Marroquin (Juan Pablo Escobar Henao) ha recentemente pubblicato su Facebook una lunghissima lista di discrepanze reali o percepite tra quanto abbiamo visto sui nostri piccoli schermi e la realtà dei fatti.

Marroquin specifiche che:

1. La grande fuga
Il primo dettaglio confutato riguarda la modalità della fuga di Escobar da La Catedral, la prigione a cinque stelle che il leader si era costruito per eludere la possibile minaccia di essere deportato negli Stati Uniti.

Nella serie tv Netflix assistiamo a un momento molto drammatico, che include spargimento di sangue e caos, ma le cose secondo Marroquin sarebbero state invece piuttosto semplici: solo una guardia sarebbe stata uccisa e il padre avrebbe levato alcuni mattoni preventivamente posizionati nell’evenienza di una evasione.

2. Limòn
Il vero nome di Limòn non è Jhon come nella serie ma Álvaro de Jesús Agudelo. L’autista e guardia del corpo fedelissima di Pablo, però, non sarebbe mai stato l’autista del padre, secondo Marroquin. Ed Escobar non l’avrebbe incontrato dopo la fuga, perché sarebbe invece stato già al servizio della famiglia da 20 anni. In effetti, nello specifico, avrebbe sì guidato ma per Roberto Osito, il fratello di Escobar.

3. Martinez/Carillo
Il colonnello Carillo non è mai esistito. In realtà la sua figura è immaginata sulla falsariga del colonnello Hugo Martinez che fu a capo del Blocco di ricerca istituito per dare la caccia a Escobar. Suona dunque strano che Marroquin specifici che suo padre non l’ha mai ucciso: certo, è inventato !!(ammette però che il padre abbia ammazzato personalmente circa 500 guardie negli anni Ottanta, a Medellin).

4. Hermilda
Tra le tante affermazioni di Marroquin, quella che turba di più è riferita alla nonna, Hermilda Gaviria. La madre di Pablo che abbiamo conosciuto nella serie non sarebbe davvero stata così tenera con i nipoti e avrebbe invece avuto un ruolo attivo nell’organizzazione dei Los Pepes. Così si sarebbe guadagnata una vita serena in Colombia, mentre le persone leali al narcotrafficante sarebbero state costrette all’esilio (la donna non sarebbe, inoltre, mai volata in cerca di asilo in Germania con la famiglia).

5. Vallejo/Velez
La giornalista Valeria Velez in Narcos patisce le conseguenze del suo aiuto a Pablo, ricoprendo un ruolo fondamentale nello svolgersi della sua caduta: è infatti la giornalista ad unire la famiglia Escobar. Marroquin confuta attivamente tutto questo, sostenendo che la donna non sarebbe stata in contatto con il padre dopo la sua fuga da La Catedral, e men che meno sarebbe stata uccisa davanti a un hotel… Considerato che era l’amante di svariati boss. C’è un problema, però: la Valeria di Narcos non è la stessa persona di cui parla il figlio di Escobar. È piuttosto noto che la giornalista nella realtà si chiami Virginia Vallejo, e sia stata – guarda caso – preziosissima alla cattura del narcotrafficante e, successivamente, del cartello di Cali.pare