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Quale stile di nuoto per il mal di schiena? Ecco la risposta

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Come e quando praticare il nuoto in caso di mal di schiena. E soprattutto quali stili praticare e quali evitare. È opinione diffusa, quasi al livello di una credenza popolare (un po' come quella che attribuisce al basket la capacità di sviluppare l'altezza di chi lo pratica), che il nuoto sia un ...

Come e quando praticare il nuoto in caso di mal di schiena. E soprattutto quali stili praticare e quali evitare.

È opinione diffusa, quasi al livello di una credenza popolare (un po’ come quella che attribuisce al basket la capacità di sviluppare l’altezza di chi lo pratica), che il nuoto sia un tipo di attività fisica in grado di recare giovamento ai dolori che affliggono la schiena e in generale tutto ciò che ha a che fare con la spina dorsale e il sistema osseo e articolare del busto. Qualcuno gli attribuisce addirittura doti terapeutiche, come la capacità di curare patologie gravi e spesso degenerative come la scoliosi. Le cose, in realtà, non stanno proprio così. Vediamo di chiarire meglio.
Le patologie degenerative che affliggono la spina dorsale necessitano di cure specifiche. Il nuoto non è un sostituto di tali cure, e nemmeno un coadiuvante. Anzi, in casi particolarmente acuti può rivelarsi persino dannoso. Il fatto è che alcune patologie, soprattutto nelle loro fasi acute, necessitano di essere accompagnate, durante la terapia, da un prolungato riposo. Di conseguenza, un’attività fisica comunque impegnativa come nuotare è l’esatta antitesi di ciò che servirebbe in certi casi. Viceversa, il nuoto è consigliabile come coadiuvante per patologie più leggere, come piccole ernie discali e generici mal di schiena dovuti a posture sbagliate, leggere infiammazioni o eccessivo stress dei muscoli paravertebrali. Questo perché l’attività fisica svolta in acqua irrobustisce e sviluppa armonicamente la struttura muscolare, allenandola a sostenere lo scheletro e a contrastare con facilità la forza di gravità. Ma anche in questi casi bisogna fare dei doverosi distinguo.
È infatti essenziale scegliere lo stile di nuoto più congruo alla situazione clinica, evitando quelli potenzialmente dannosi, in quanto basati su una serie di movimenti che, anziché portare giovamento alle zone interessate, contribuiscono ad acuirne lo stato di sofferenza. È parere diffuso presso gli ortopedici che lo stile delfino e lo stile rana, a causa delle sollecitazioni che esercitano sulla colonna vertebrale e il bacino, non siano affatto consigliabili per chi soffre di mal di schiena. Da evitare anche gli esercizi con la tavoletta per le gambe e lo stile libero se non praticato a regola d’arte, ovvero con la testa protesa al di sopra dell’acqua. Lo stile libero ben praticato, con la testa protesa verso l’alto e in avanti, a stendere bene tutte le vertebre, è invece consigliato, soprattutto se coadiuvati da un istruttore in grado di correggere eventuali errori di postura. Lo stile di nuoto maggiormente consigliato rimane comunque il dorso, che induce naturalmente i muscoli della schiena a lavorare in maniera rilassata, le vertebre a distendersi e il bacino a trovare la posizione giusta rispetto alla colonna vertebrale. Il resto lo fa il movimento armonico e sincronizzato di braccia e gambe, che alla lunga neutralizza le eventuali contrazioni muscolari e gli errori di postura. Se eseguito correttamente, questo tipo di allenamento può essere svolto anche tre volte alla settimana, fino a due ore per sessione.