> > Abrignani del Cts: “Grazie ai vaccini ora il Covid è più simile ad un’i...

Abrignani del Cts: “Grazie ai vaccini ora il Covid è più simile ad un’influenza”

Il professor Abrignani

Abrignani del Cts: “Grazie ai vaccini ora il Covid è più simile ad un’influenza”. In Gb "pochi morti e pochi anche i ricoverati in terapia intensiva"

Sergio Abrignani, membro del Cts ed immunologo, non ha dubbi: “Grazie ai vaccini ora il Covid è più simile ad un’influenza”. In buona sostanza, a parere del camice bianco, “lo stiamo addomesticando, ho l’impressione che si stia adattando a convivere con noi. Sembra più simile ai virus dell’influenza che non al virus pandemico conosciuto all’inizio del 2020″. Abrignani lo ha spiegato in una intervista al Corriere della Sera in cui ha fatto il punto della situazione attuale in Italia. 

Abrignani: “Il Covid è più simile ad un’influenza, guardate la Gran Bretagna”

Ed ha precisato che ″i vaccini funzionano contro la variante Delta. Oltre che gli studi sperimentali lo confermano i dati della Gran Bretagna. Da poche centinaia di nuove infezioni in media al giorno, sono diventati 18mila. Eppure le vittime sono ‘soltanto’ 20, e dico soltanto con grande rispetto per loro. Pochi anche i ricoverati in terapia intensiva, proprio perché gran parte della popolazione è immunizzata”. 

Abrignani: “Covid più simile ad un’influenza, coi i vaccini avrà un impatto modesto”

E ancora: “Se in Italia ci faremo trovare vaccinati, avrà un impatto modesto sul piano dei decessi e dei casi di malattia grave. Dagli studi preliminari sembra che colpisca le vie aeree superiori dando luogo a faringiti e raffreddori mentre infetterebbe in misura minore bronchi e polmoni. Ecco perché, anche sulla base dei dati di letalità, mi sono sentito di parlare di influenza″. In tema di convivenza con il coronavirus e con i virus in generale il professor Abrignani spiega: “Abbiamo i vaccini e sappiamo anche che i virus tendono a voler convivere con l’uomo. A loro basta esserci e replicarsi, non hanno interesse a ucciderci. Una sola dose di vaccino protegge al 70% dalla variante Alfa mentre contro la Delta funziona al 20- 30%. Con due dosi si è protetti al 85-90% dalla Delta e oltre il 95% dall’Alfa″. 

Abrignani del Cts: “Covid più simile ad un’influenza, adattiamoci ai suoi capricci”

E in termini di forbice temporale fra prima e seconda dose? “Siamo pronti ad adattarci ai capricci del virus. Gli inglesi hanno fatto benissimo nella fase iniziale della pandemia a puntare sulle prime dosi per coinvolgere un numero più alto possibile di persone. Ora la strategia potrebbe essere nuovamente modificata. Questo non significa smentire le scelte precedenti ma rivederle alla luce di affinate evidenze”. Poi la chiosa sul rischio impennata contagi e zona bianca nazionale: “Mi auguro che la gente lo abbia compreso bene il messaggio. Riaprire non significa sia finito tutto. Il virus circola ancora, oltre 2,6 milioni di ultra sessantenni non sono vaccinati. La letalità sopra gli 80 anni è del 27%, sopra i 70 dell′11% e sopra i 60 del 4%. Dovrebbero bastare queste percentuali per dissuadere da comportamenti non virtuosi”.