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Aids Day, nella giornata mondiale Unicef denuncia: ogni ora 18 bambini contraggono il virus

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Aids Day, giornata mondiale per la lotta all'Hiv. La denuncia dell'Unicef: ogni ora 18 bambini contagiati,entro il 2030, 3.5 milioni di adolescenti

Aids Day, il primo dicembre si svolge la giornata della lotta all’Hiv. Sebbene in Italia si sia registrato un calo dei contagi, la lotta non si ferma. Dall’osservatorio dell’Unicef arriva una denuncia sconvolgente: ogni ora, sono 18 i bambini che contraggono il virus dell’Hiv. Se il contagio prosegue con questo ritmo, entro il 2030 saranno 3,5 milioni gli adolescenti colpiti dalla malattia. Nonostante i numerosi progressi svolti nella lotta al contagio, la giornata ci aiuta a ricordare come su questo tema non debba calare l’indifferenza.

Aids, giornata mondiale

Il primo dicembre è una giornata speciale dal 1988 e per le organizzazioni che lottano contro l’Aids. La giornata istituita da UNAIDS è dedicata a mettere in luce una delle epidemie più gravi che l’umanità ricordi. Dal 1981 l’Aids ha ucciso oltre 25 miloni di persone e nonostante le terapie e i farmaci antivirali siano sempre migliori, ad oggi molte delle vittime sono bambini.

Prospettive

E’ l’Unicef a portare alla luce i dati di una situazione molto grave: nel 2016, sono 120 mila i bambini sotto i 14 anni che sono morti a causa del virus. L’annuale aggiornamento delle statistiche della malattia del sistema immunitario non ha prospettive rosee per il futuro: di questo passo, nel 2030 ci saranno 3,5 milioni di nuovi casi. ” E’ inaccettabile ” ha dichiarato Chewe Luo, responsabile dell’Unicef per l’Hiv. Sebbene i progressi siano stati tanti nel corso degli anni, la lotta al virus è troppo lenta. Bambini e adolescenti sono i primi ad essere minacciati dall’AIDS: la parola d’ordine per l’Unicef è prevenzione.

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Lotta e contagio

Nonostante la situazione sia difficile sono tantissimi i progressi fatti nel corso degli anni, soprattutto per quanto riguarda la trasmissione dell’Hiv madre-figlio. A partire dal 2000, la massiva campagna di prevenzione ha permesso di evitare oltre 2 milioni di contagi. E’ importante tenere alta l’attenzione soprattutto perché sono i più piccoli i più a rischio. Sotto i quattro anni l’Hiv comporta un tasso maggiore di mortalità. Tra i principali freni che non permettono di arrestare il contagio c’è principalmente l’arretratezza nei controlli. E’ solo il 43% dei bambini esposti al contagio a ricevere controlli e cure nei primi mesi di vita.

Adolescenti e HIV

Tanti miglioramenti arrivano anche sul fronte degli adolescenti, che anche a livello europeo si confermano i meno consapevoli dei rischi. Anche in questo caso però la lentezza dei progressi gioca un ruolo fondamentale. I dati che arrivano dall’Africa sono terribili: nel 2016, 55mila adolescenti sono morti a causa dell’Aids. Le cifre parlano di ragazzi tra i 10 e i 19 anni, il 91% dei quali in Africa subsahariana. Gravissima e preoccupante anche la disparità di genere che crea la malattia: per ogni cinque adolescenti maschi colpiti dalla malattia, sono sette le ragazze infette.

Misure per il futuro

Un progresso così lento costituisce indubbiamente un grave handicap e rischia di compromettere il futuro di tante generazioni. La proposta di Luo è di proseguire drasticamente nell’opera di prevenzione per arginare i danni dei decenni passati. La tecnologia deve venire in aiuto ala lotta contro la malattia, aggiunge l’Unicef: sono necessari investimenti e utilizzo di innovazioni. Tra gli strumenti indispensabili ci sono i test per l’autodiagnosi del virus, le profilassi pre-esposizione, i nuovi farmaci pediatrici. E’ necessario ampliare i programmi di cura e renderli disponibili al maggior numero di persone, permettendo una diagnosi rapida.