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Alessandro Impagnatiello, cosa rischia la madre del killer? Il parere dell'esperto

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Secondo alcuni la donna potrebbe avere inconsapevolmente aiutato il figlio dopo l'omicidio

Si avvicina sempre di più il delicato momento del processo di Alessandro Impagnatiello, l’uomo che nei giorni scorsi ha freddato a colpi di coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi del loro primo figlio. In attesa di scoprire se nei suoi confronti ci sarà un rito abbreviato o un un giudizio immediato crescono i dubbi rispetto al possibile coinvolgimento della madre del criminale, Sabrina Paulis. Si pensa infatti che la donna possa in qualche modo aver partecipato al depistaggio, seppure senza esserne consapevole

La criminologa Roberta Bruzzone, a proposito, ha dichiarato che Impagnatiello: “Ha manipolato la madre nel depistaggio. Il vero obiettivo era il bambino, non Giulia”: la donna, infatti, aveva accompagnato il figlio fuori da un bar dove l’uomo aveva chiesto se in zona ci fossero delle telecamere di sicurezza.

Cosa rischia davvero la madre di Impagnatiello? Parla l’esperto

A fare chiarezza nel merito della questione è stato il penalista Guido Stampanoni Bassi in un’intervista al Messaggero, dove ha dichiarato:

Per quanto attiene a eventuali profili di favoreggiamento, alla madre si applicherebbe una causa di non punibilità prevista nel nostro codice, secondo cui, per una serie di reati contro l’amministrazione della giustizia, non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell’onore. La finalità di questa causa di non punibilità poggia sul riconoscimento della forza incoercibile degli affetti familiari che esclude, in casi come questi, la rilevanza penale della condotta (in quanto sarebbe inesigibile la condotta conforme alla norma) Il discorso sarebbe diverso qualora – sempre ragionando in astratto – dovesse emergere una responsabilità di altri “complici” per reati diversi da quelli contro l’amministrazione della giustizia.

Rito abbreviato per Impagnatiello?

E per quanto riguarda l’assassino invece? In questo caso Bassi ha le idee molto chiare:

È estremamente difficile – se non impossibile – che Impagnatiello possa accedere al rito abbreviato, perché dal 2019 questo rito è escluso per i reati che sono puniti con l’ergastolo (e la Corte Costituzionale, con sentenza n. 260/2020, ha confermato la legittimità dell’esclusione).