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Apple, accordo con l'Irlanda per pagare sanzione da 13 miliardi

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Apple e Irlanda hanno trovato un accordo per pagare la sanzione di 13 miliardi per il mancato versamento delle tasse da parte della mela morsicata.

Apple e l’Irlanda hanno travato un accordo di principio, in base al quale la mela morsicata pagherà la sanzione di 13 miliardi per le tasse non versate a Dublino. È stato proprio Paschal Donohoe, ministro ministro delle Finanze irlandese, a diffondere questa notizia. I fondi saranno versati dall’azienda di Cupertino attraverso un conto di garanzia. Questi saranno liberati solo nel caso in cui la Corte europea dichiarerà valida la decisione dell’Ue del 2016. In quell’occasione, era stato deciso che la Apple deve 13 miliardi di euro all’Irlanda.

Apple accordo Irlanda

Apple e l’Irlanda, dopo circa un anno e mezzo, sono giunti ad un accordo da poter soddisfare la richiesta effettuata dalla Commissione Europea. La società della mela morsicata per la prima volta cede e verserà all’Eire i 13 miliardi di tasse inevase che le spettano. Paschal Donohoe, ministro delle Finanze, ha annunciato questa notizia. Ha spiegato poi che i soldi verranno versati tramite un conto di garanzia. Così, in attesa della sentenza della Corte Europea. Ad essa si sono entrambi rivolti facendo ricorso contro la sanzione a nove zeri. Se i giudici dovessero dare ragione all’Antitrust, il fondo sarà ‘liberato’ e la società salderà quindi il suo debito.

Apple ha commentato affermando di avere dedicato un team per lavorare in modo diligente e veloce con l’Irlanda sul processo richiesto dalla Commissione Ue. “Restiamo fiduciosi che la Corte ribalterà la decisione della Commissione una volta che avra’ analizzato tutte le prove”.

La vicenda

Alla fine di agosto del 2016 risale la decisione della Commissione Europea. La Apple doveva versare all’Irlanda 13 miliardi di tasse, per un periodo di 11 anni che va dal 2003 al 2014. Le imposte non erano state versate tramite un sistema di aliquote vantaggiose concesse dal Paese grazie a degli accordi fiscali. Nessuna delle due parti aveva interesse a soddisfare la richiesta. Dopo tutto questo tempo, un anno e quattro mesi, di questi soldi non c’è ancora l’ombra. Questo nonostante la Commissione avesse imposto un limite di tempo, che doveva essere i 3 gennaio scorso, ormai strasuperato. Ad ottobre, l’Antitrust ha deciso di deferire l’Irlanda alla Corte di Giustizia Europea. Questo perché non ha rispettato una decisione presa a livello comunitario. E sempre alla Corte Ue è stato depositato, più o meno in contemporanea, il ricorso sia di Apple sia dell’Irlanda. Entrambe sono contrarie a una punizione che loro giudicano ingiusta.

Il favorevole regime fiscale di cui Apple ha goduto in Irlanda, è ritenuto un aiuto di Stato concesso dal governo locale, ma vietato dalle norme comunitarie. Un portavoce dell’antitrust Ue dopo l’incontro tra il ministro irlandese e la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, ha detto di sperare di “poter lavorare costruttivamente con le autorità irlandesi per assicurarci che il recupero (degli aiuti a Apple, ndr) sia completato il prima possibile. Questo consentirebbe di chiudere la procedura” nei confronti dell’Eire, per non aver finora recuperato gli aiuti.