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Bimbo ucciso a Perugia, il papà: "In gravidanza tirava pugni in pancia e minacciava di dargli fuoco"

Bimbo morto Perugia

Il padre del piccolo Alex, bimbo ucciso a Perugia, ha lanciato delle accuse molto pesanti contro la ex compagna, accusata dell'omicidio.

Il padre del piccolo Alex, bimbo ucciso a Perugia, ha lanciato delle accuse molto pesanti contro la ex compagna, accusata dell’omicidio.

Bimbo ucciso a Perugia, il papà: pesanti accuse contro la ex compagna

Norbert Juhász, padre del piccolo Alex, è pieno di dolore e di rabbia. Ha lanciato pesanti accuse contro la ex compagna e madre del bambino, ucciso a Città di Pieve. La donna è accusata dell’omicidio del figlio di due anni. Dopo la fine della relazione, tra Norbert e la donna c’è stata una battaglia legale per l’affidamento del bambino, vinta dall’uomo. La donna aveva preparato i bagagli velocemente, portando via il bambino, prima in un centro di accoglienza a Roma e poi a Chiusi, dove è stata ospitata da un ex datore di lavoro. Lo scorso venerdì la donna è uscita con Alex nel passeggino ed è andata a Città di Pieve. Nella vecchia centrale Enel avrebbe ucciso il piccolo Alex con 9 coltellate. Alle 15 la donna è entrata in un supermercato per chiedere aiuto. Prima, però, ha inviato la foto del corpicino di Alex al suo primogenito, di 18 anni, chiedendo di dire a Norbert che ora il figlio non era più di nessuno. 

Bimbo ucciso a Perugia, il papà: “Katalina è socialmente pericolosa”

Norbert sta vivendo un dolore insopportabile, ma sta cercando la forza per avere giustizia e lanciare accuse pesanti nei confronti della compagna. “Sto molto male, Alex era il mio piccolo tesoro. Anche il gip, che ha convalidato il fermo, ha capito che Katalina è socialmente pericolosa. Soffriva di disturbi psichici e avevamo l’affidamento comune, ma lei non lo ha mai rispettato: non me lo faceva vedere, con lui era cattiva. E questo era già accaduto con il figlio maggiore, che però nel 2014 le era stato portato via” ha dichiarato l’uomo su Il Messaggero. Le accuse di Norbert verso l’ex compagna sono molto pesanti. “Già in gravidanza si tirava pugni in pancia e aveva minacciato di dargli fuoco. Solo per questo avrebbero già dovuto toglierglielo, invece ora ho perso il mio tesoro. Da tempo minacciava di fare ciò che ha fatto, poi ha chiamato il figlio inviandogli la foto. È stato orribile, in quello scatto Alex aveva la maglietta piena di sangue. E quegli occhi chiusi” ha dichiarato l’uomo. 

Bimbo ucciso a Perugia, il papà: “Questo era il suo piano fin dall’inizio”

Lei mi aveva chiamato il 30 settembre, dicendo di essere in Ungheria e chiedendomi soldi. Invece era in Italia, sapevo che mentiva e non glieli ho dati. Poi, il giorno dopo, ha chiamato il figlio e mandato quella foto” ha spiegato l’uomo. “Alle 15, Alex era già morto. Sono convinto che questo fosse il suo piano fin dall’inizio e lo ha eseguito brutalmente. È stato orribile. So che gli inquirenti probabilmente vorrebbero sentirmi, ma spero di non dover venire in Italia. Voglio solo riportare il corpo del mio Alex in Ungheria” ha aggiunto Norbert