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Bioscreening: cos'è e quando farlo

Bioscreening

Che cos'è il bioscreening? Come funziona? Quando effettuarlo? In poche righe, le informazioni essenziali in merito al bioscreening.

L’esame del bioscreening serve a rivelare eventuali allergie aiutando così a migliorare la salute. Spesso infatti molti disturbi sono derivati dall’alimento che è non tollerato. Fare questo esame è molto semplice infatti serve solo una ciocca di capelli.

Molti però si chiedono come va effettuato e quando. Ecco in poche righe, le informazioni essenziali in merito.

Cos’è il bioscreening?

Con il termine bioscreening si intende un tipo di esame di laboratorio in grado di rilevare il livello di reattività dell’organismo rispetto a 331 alimenti, 160 sostanze tra coloranti, conservanti e additivi e altri elementi biologici o chimici (peli di animali, tipi di polline, fogliame). Inoltre, rileva anche un eventuale assorbimento non corretto di vitamine e sali minerali, o la presenza di concentrazioni pericolose di metalli tossici.

Viene effettuato prelevando una ciocca di capelli del paziente. I capelli infatti, sono un tipo di tessuto organico sempre in contatto con i fluidi che circolano nel corpo umano, per questo hanno al loro interno molte tracce della composizione chimica di tali fluidi.

I capelli prelevati vengono sottoposti a biorisonanza, sono cioè inseriti in un apposito campo elettromagnetico. Qui viene testata la loro reazione a una serie di alimenti e altre sostanze. Il bioscreening infatti deve definire l’indice di reattività dell’organismo a ciascuna delle sostanze, in una scala di valori che va da 0 a 100. Lo 0 è il valore ottimale, più si sale più ci si trova in presenza di intolleranze.

Scopo del biocreening è infatti quello di individuare eventuali intolleranze alimentari a determinate sostanze da parte del paziente. Anche se non sostituisce le tradizionali analisi laboratoriali, da alcuni dati significativi ‘assorbimento e sul trattamento di numerose sostanze da parte dell’organismo.

Quando effettuare un bioscreening

Si consiglia di effettuare un bioscreening in un laboratorio specializzato ogni volta in cui si riscontrano delle reazioni simili a quelle allergiche. In questo modo, si verrà a conoscenza di quali sono gli eventuali alimenti che provocano nel nostro organismo reazioni indesiderate.

Sarà poi possibile provvedere alle necessarie contromisure (di norma, eliminazione di tali elementi dalla propria dieta).

Cosa rileva il bioscreening

È bene ribadire che il bioscreening individua le reazioni alimentari anomale – determinate dal cattivo assorbimento di alcune sostanze – e non le allergie . Queste sono determinate dalle immunoglobine e per le quali servono esami specifici.

Proprio il bioscreening può aiutare però a sciogliere il dubbio tra allergia e intolleranza. Va inoltre aggiunto che la pratica è ancora oggi oggetto di accesi dibattiti in ambito medico. Non tutti ne riconoscono l’efficacia e la validità scientifica.