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Caminito del Rey: il percorso più pericoloso del mondo

caminito del rey

La pericolosità del Caminito del Rey è leggendaria. Ecco la testimonianza del blogger Matthew Karsten.

Per chi non lo conoscesse, Matthew Karsten è anche conosciuto come “The Expert Vagabond”. È un grande appassionato di viaggi, un blogger e un fotografo professionista. In una recente avventura, Matt si è recato nel sud della Spagna per fare escursioni in uno dei percorsi più pericolosi del mondo, il Caminito del Rey. Quello che fino a pochi anni fa era un fatiscente sentiero di cemento lungo un chilometro e alto 350 metri, è stato ora messo in sicurezza. A spingere il progetto sono stati alcuni incidenti mortali verificatisi. Il percorso si trova nella parte occidentale della Cordillera Bética, in un paesino chiamato El Chorro. Ogni anno attira escursionisti in cerca di adrenalina. Rocciatori provenienti da tutto il mondo vengono in Spagna proprio per provare il brivido di percorrerlo. Matt ha trascorso quattro giorni facendo escursioni a piedi sul sentiero, percorrendolo per otto volte. Ecco la sua storia.

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Il Caminito del Rey

La storia del Caminito del Rey affonda le sue radici nel secolo scorso. È a inizio Novecento, infatti, che si rende necessario creare un sentiero di collegamento tra le due cascate della zona. Le cascate sono la fonte di due centrali idroelettriche, quella di Chorro Falls e quella Gaitanejo Falls. Per permetterne una corretta manutenzione devono, quindi, avere sentieri d’arrivo. Gli operai, iniziano i lavori nel 1901 e li completano 4 anni dopo. Nel 1921, il Re di Spagna, Alfonso XIII, giunge in visita al luogo. Da allora, il percorso è anche chiamato “The King’s Little Pathway”, il piccolo sentiero del re. La manutenzione, però, non sembra essere delle migliori e il collegamento diventa sempre più fatiscente, fino ad arrivare a essere il più pericoloso del mondo.

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La pericolosità del sentiero

La necessità di ricostruire il sentiero si è presentata a seguito dei numerosi incidenti che si sono verificati sulla via, nonostante i divieti d’accesso. Escursionisti da tutto il mondo, infatti, non spaventati dagli avvertimenti del governo spagnolo, hanno tentato di attraversare il Caminito del Rey. Ma quali erano i pericoli? Molte sezioni di percorso avevano grandi lacune senza cemento, con travi d’acciaio marce e pericolanti. Una via ferrata correva lungo il percorso, ma la sicurezza del cavo era tutt’altro che garantita, in quanto non sottoposta a manutenzione. I buchi lungo il percorso erano numerosissimi e rivelavano il fiume Guadalhorce al di sotto. Infine, alcune sezioni erano del tutto prive di travi metalliche da attraversare. Ecco perché il governo ha deciso di intervenire realizzando una passerella in legno e un corrimano lungo tutto il perimetro.

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L’esperienza di Matthew

Come dicevamo, Matthew Karsten ha vissuto l’esperienza del Caminito qualche mese prima che venisse chiuso per i lavori di restauro. Il racconto della sua escursione, dunque, è quello di un sentiero ancora impervio, pericoloso e da brividi. Il blogger ha testimoniato ogni punto critico con foto mozzafiato. Il percorso, lo ricordiamo, arriva ad un’altezza di 350 metri, abbastanza da far girare la testa anche a chi non soffre di vertigini. Matt l’ha attraversato indossando solo dei sandali, portandosi, però, delle scarpe per i punti in cui si rendeva necessaria l’arrampicata. La sua pericolosità è testimoniata dal memoriale posto lungo il percorso per ricordare le tre persone che hanno perso la vita attraversando la strada nel 2000. Il blogger vagabondo racconta così l’escursione: “Fare Trekking al Caminito del Rey è come fare un campeggio su un vulcano in eruzione. Come fare immersioni con gli squali toro senza gabbia. Ed è certamente una delle più folli esperienze di viaggio che abbia mai fatto.”