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Cannabis light, il governo fa dietrofront: niente stretta

Marijuana

Il governo fa dietro front sulla cannabis light e sulle misure previste dall'emendamento alla delega fiscale depositato in commissione Finanze alla Camera

Tassazione come per le sigarette. Introduzione di un regime autorizzatorio da parte dell’Agenzia delle dogane per la commercializzazione e divieto di vendita agli under 18. Salta tutto. Il governo fa dietro front sulla cannabis light e sulle misure previste dall’emendamento alla delega fiscale depositato in commissione Finanze alla Camera.

Cosa prevedeva la stretta?

La stretta prevedeva l’istituzione di un «regime di tassazione delle parti della canapa coltivata» da usare in «prodotti da fumo o da inalazione», assimilandone il regime fiscale a quello dei prodotti da fumo o da inalazione, e la limitazione della commercializzazione alle rivendite di generi di monopolio o punti di vendita specializzati con patentino per la vendita di generi di monopolio. Vietava inoltre le vendite a distanza o nei distributori automatici e le pubblicità.

I rischi del consumo quotidiano

Le droghe sono droghe, di qualsiasi natura siano. Uno dei più ampi studi mai condotti sulla correlazione fra l’utilizzo di marijuana e le conseguenze cardiovascolari dimostra che il consumo quotidiano aumenta del 34% la probabilità di coronaropatie negli anni successivi. Si tratta di un’indagine presentata durante il convegno annuale dell’American College of Cardiology a New Orleans. Dalla stessa è emerso invece che l’assunzione sporadica (mensile o settimanale) la accresce in maniera non significativa.