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Carlo Calenda tra canone Rai, università e Alitalia

Carlo Calenda

Il ministro dello Sviluppo economico esclude di correre da premier, indicando Renzi come candidato del centrosinistra

Continua il botte e risposta a distanza tra Carlo Calenda, Matteo Renzi e gli ex PD. Questa volta però, il ministro dello Sviluppo economico su Radio Capital, condotto da Massimo Giannini e Edoardo Buffoni, ha criticato Pietro Grasso, leader di Liberi e uguali, che ieri ha proposto l’abolizione delle tasse universitarie: “È una proposta trumpiana un supporto alla parte più ricca del Paese, perché gli studenti meno abbienti sono già esentati dalle tasse”. A sua volta, Calenda si è poi espresso sulla vicenda Alitalia, annunciando che: “Oggi abbiamo sul piatto tre offerte. Quello che faranno i commissari, già immagino alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima, è dire quale di queste offerte è la migliore, quindi con chi si può iniziare a fare la negoziazione in esclusiva”. E aggiunge “Io non ho preferenze, per me la questione è molto oggettiva e la valutazione sarà fatta sui numeri”.

Carlo Calenda e Renzi

A tenere banco in casa Pd è sempre lo scontro a distanza avvenuto pochi giorni fa, tra Calenda e Renzi, in merito all’abolizione del canone Rai. Proprio su tale questione, il ministro dello Sviluppo economico ha detto: “Mi pare che lo stesso Renzi si sia poi corretto dicendo che la sua intenzione è continuare ad abbassarlo e io penso che questo sia giusto. Ma abolirlo per poi farlo pagare con le tasse della fiscalità generale è un errore. Uno dei problemi principali dell’Italia è considerare i soldi dello Stato come una cosa altra rispetto ai soldi dei cittadini. Non è così, sono gli stessi soldi. I problemi che abbiamo, debito incluso, nascono da questo”. Poi conclude: “Inutile promettere ogni giorno l’abolizione di una tassa, questo non porterà a nulla, gli italiani sanno che in campagna elettorale sono tutte fesserie”.

M5s e il centrosinistra

A meno di due mesi dalle elezioni politiche, gli italiani stanno cercando di capire quale sia la migliore coalizione che possa governare per consentire al Paese di riprendersi dal punto di vista economico. Dal canto suo, Carlo Calenda si dice molto preoccupato per le riforme proposte dal centrodestra e dal M5s, in quanto pensa che siano pericolose per il Paese, perché “tendono a promettere tutto a tutti, dalle pensioni minime all’abolizione del bollo auto, cose forse giuste ma che non ci possiamo permettere. Se dopo le elezioni non avremo una politica economica seria e un governo in grado di esercitarla andremo incontro a seri problemi”. Per il ministro dello Sviluppo economico, le promesse del centrodestra rischiamo di mettere in serio pericolo i conti del Paese mentre M5s propone “una fuga dalla realtà dove si sostituisce il lavoro con redditi inventati”.

Quanto all’eterogeneità della compagine di centrosinsitra, con gli attriti fra Pd, Bonino e i centristi, Calenda sostiene che “l’eterogeneità è normale nel sistema italiano, l’importante è trovarsi d’accordo sui temi di fondo. L’obiettivo per il centrosinistra è incassare un buon risultato alle elezioni, frutto di anni di governo serio e responsabile”.

Intanto, il ministro esclude una sua possibile corsa da premier in caso: “Gentiloni è un premier molto migliore di come io potrei mai essere, così mi auguro che se il centrosinistra vinca lo faccia Renzi”. Calenda esprime poi anche tutto il suo scetticismo sulle larghe intese: “Le vedo molto complicate, sarebbero necessarie se fossero larghe intese alla tedesca”.