> > Caro benzina, la verde supera i 2,5 euro in autostrada

Caro benzina, la verde supera i 2,5 euro in autostrada

Caro benzina, la verde supera i 2,5 euro in autostrada

Intanto, i gestori delle stazioni di servizio dovranno comunicare anche i prezzi medi da agosto.

Nuovi aumenti per i prezzi di benzina e gasolio, con la verde, che su alcune autostrade, ha superato la quota di 2,5 euro al litro, come comunicato da Assoutenti.

Sulla A4 Venezia-Trieste, la benzina costa 2,553 euro al litro

“Sulla A4 Venezia-Trieste, la benzina, in base alle rilevazioni eseguite sui prezzi indicati dai gestori tra il 27 e il 28 luglio scorsi (2023, ndr), ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito, mentre il gasolio tocca i 2,4 euro/litro. Sulla A21 Torino-Piacenza, un litro di benzina viene venduto a 2,549 euro, 2,334 il gasolio. Supera la soglia dei 2,5 euro anche la A14 Bologna-Bari-Taranto, con 2,529 euro“, ha dichiarato l’associazione.

“Chiediamo al governo di ricorrere a Mister Prezzi e alla Commissione di allerta rapida di monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi di benzina e gasolio e svelare cosa avviene nella formazione dei listini durante tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita presso i distributori”, ha detto, inoltre, il presidente Assoutenti, Furio Truzzi.

Le stazioni di servizio dovranno esporre anche i prezzi medi nazionali

Dal 1° agosto, i distributori, oltre ai prezzi della propria stazione di servizio, dovranno esporre anche quelli medi nazionali, come stabilito dal decreto benzina di inizio 2023. Gli addetti del settore si erano rivolti al Tar per contrastare la nuova misura, ma il tribunale amministrativo del Lazio ha respinto la loro richiesta, e i gestori si rivolgeranno ora, come annunciato, al Consiglio di Stato.

Le associazioni del settore Fegica e Figisc si sono dette determinate a tutelare, “in ogni sede, i legittimi diritti di una categoria che non ha nessuna possibilità di incidere sul prezzo finale dei carburanti“, sostenendo che il cartello del prezzo medio “non porterà alcun vantaggio ai consumatori”, oltre a essere incompatibile con le norme sulla concorrenza. Quest’ultima tesi è condivisa anche dall’Unione nazionale consumatori e dall’Antitrust.

“Tutto ciò che favorisce la trasparenza e la semplificazione nella comunicazione dei prezzi ai consumatori è positivo”, ha commentato, invece, Assoutenti, secondo cui il faro, però, “va puntato sulle speculazioni che avvengono prima dell’arrivo dei carburanti ai distributori”.

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