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Caro carburante, decreto ad hoc approvato in Cdm: obbligo di esporre il prezzo medio

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Obbligo di esporre il prezzo medio e proroga dei buoni benzina: le misure inserite nel decreto contro il caro carburante varato dal Cdm.

In Cdm, il Governo Meloni ha approvato un decreto ad hoc che si propone di contrastare gli effetti del caro carburante, imponendo agli esercenti di esibire il prezzo medio nazionale di benzina e gasolio accanto al prezzo scelto per il proprio distributore.

Caro carburante, decreto ad hoc approvato in Cdm: obbligo di esporre il prezzo medio di benzina e gasolio

La corsa al rialzo del prezzo del carburante non accenna a placarsi in Italia. così, per risolvere il problema, il Governo Meloni ha deciso di stilare un decreto ad hoc intitolato “norme sulla trasparenza dei prezzi sui carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del garante dei prezzi”. Con il provvedimento, piuttosto che reintrodurre il taglio delle accise, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha stabilito che il monitoraggio dei prezzi passerà da settimanale a giornaliero. Inoltre, viene introdotto l’obbligo per i gestori di esibire il prezzo medio nazionale di benzina e gasolio insieme al prezzo di vendita. In questo modo, il consumatore può valutare la differenza che sussiste tra il prezzo medio e quello scelto da ogni singolo benzinaio.

Simili decisioni sono state prese dopo che il listino dei prezzi, nella giornata di lunedì 9 gennaio, è schizzato alle stelle fino a portare il costo del gasolio al servito oltre i 2,4 euro al litro. Sulla A14, ha addirittura sfondato il tetto dei 2,5 euro. La situazione non migliora con la benzina che ha raggiunto i 2,369 euro al litro al servito sulla A1 mentre sulla A4 si è attestata a 2,384 euro al litro. Quanto accaduto è stato denunciato dal Codacons che ha anche presentato un esposto all’Antitrust.

I controlli della Guardia di Finanza e dell’Antitrust

In materia di rincari, tra le misure varate dal Governo con il dl approvato in Cdm c’è anche l’introduzione di un tetto al prezzo per i gestori in autostrada che verrà fissato tramite apposita norma. In sostanza, il provvedimento votato dai ministri prevede che sulla rete autostradale gli esercenti abbiano l’obbligo di applicare prezzi di vendita dei carburanti che non superino una data percentuale del prezzo giornaliero medio.

L’esecutivo, poi, ha annunciato che verrà rafforzata la collaborazione con la Guardia di Finanza al fine di condurre più controlli. Per rendere ancora più efficace il monitoraggio, sarà istituita una Commissione di allerta rapida sui prezzi interna all’Antitrust. Quest’ultima, intanto, sta aumentando le verifiche per determinare le cause degli aumenti dei prezzi dei carburanti alla pompa.

Sulla questione, è intervenuto il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Roberto Rustichelli, che ha scritto al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, chiedendo la collaborazione delle Fiamme Gialle per entrare in possesso della documentazione prodotta a seguito delle veridiche effettuate sui costi del carburante. L’Antitrust è interessata soprattutto alla documentazione che riporta casi di violazioni accertate.

Caro energia, il Cdm inserisce nel decreto la proroga dei buoni benzina per il primo trimestre del 2023

In Cdm, infine, è stata accettata la proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sul rinnovo, per il primo trimestre del 2023, dei buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente.

Tra le ipotesi poste all’attenzione del Consiglio dei ministri, inoltre, c’è anche quella di creare un’App per informare quotidianamente i consumatori sul prezzo giornaliero dei carburanti, città per città, esercizio per esercizio.