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Concertone primo maggio, Ambra ricorda gli studenti che si sono tolti la vita: "Non erano supereroi. Erano persone"

Concertone primo maggio Ambra Angiolini

Sul palco di Piazza San Giovanni c'è stato spazio per le emozioni. Ambra ha ricordato i giovani che si sono tolti la vita perché non si sentivano abbastanza: "Nemmeno loro sono riusciti a volare".

Il concerto del primo maggio, come da tradizione, dà spazio a temi di ampio respiro sociale, intervallandoli a momenti di grande musica. Anche l’edizione di quest’anno non è stata certo da meno. Sul palco di Piazza San Giovanni sono saliti ad esempio i genitori di Lorenzo Parrelli, il giovane che ha perso la vita nel gennaio 2022 mentre stava svolgendo l’attività di tirocinio.

Al termine della pausa dei telegiornali, Ambra Angiolini ha ricordato invece chi ha perso la vita in giovanissima età, vale a dire gli studenti che si sono suicidati perché si sentivano inadeguati: “Nemmeno loro sono riusciti a volare”, ha dichiarato.

Concertone primo maggio, Ambra Angiolini ricorda gli studenti che si sono suicidati e si emoziona

La conduttrice in un lungo monologo non solo ha parlato delle criticità legate al lavoro, ma anche di come la società richieda una prestazione sempre più performante e i cui effetti potrebbero essere devastanti, specie per i giovanissimi:

“Un supereroe fa comodo allo sfruttamento, perché non conosce i limiti delle persone normali, è dotato di superpoteri, vola, non è esposto alle insidie delle malattie, non deve riposare, non va in ferie, non è destinato a mettere su famiglia e fare figli. Il supereroi è performante sempre. Se non accetti di superare i limiti dell’umano non avrai accesso a quasi nulla. Se non sei un supereroe non meriti un futuro, ma la Costituzione è stata scritta dagli uomini per gli uomini”.

“Quell’idea del supereroe che ha portato alla morte troppi ragazzi”

Infine Ambra Angiolini ha concluso il lungo discorso, pronunciando parole taglienti come lame e che rendono l’idea del disagio che decine e decine di giovani provano ogni giorno:

“Il diritto a lavorare, vivere, studiare senza che ci venga sempre chiesto un passo in più perché non siamo noi a doverci sentire limitati ma è la smania di potere e sfruttamento che dovrebbe porsi un limite perché questa idea del supereroe performante è quella che ha portato alla morte troppi ragazzi perché per loro essere semplici studenti non era abbastanza, rinunciare alla perfezione che dovevano raggiungere significava fallire. Quel bisogno di meritare sempre il massimo dei voti ha finito col minacciare il loro sistema immunitario, la loro dignità, a fargli credere che fosse meglio buttarsi dalla finestra che tanto dentro erano già morti. Beh, nemmeno loro sono riusciti a volare. perché non erano supereroi, erano persone”.