> > Allarme della Confartigianato, manca la manodopera: "A rischio il made in Italy"

Allarme della Confartigianato, manca la manodopera: "A rischio il made in Italy"

Allarme Confartigianato su mancanza lavoratori

Secondo il Presidente di Confartigianato Marco Granelli: "Ci giochiamo il futuro del made in Italy"

L’ultimo rapporto di Confartigianato dimostra quanto sia ormai difficile per le imprese trovare manodopera, anche per la mancanza di preparazione dei candidati.

L’allarme di Confartigianato

Dopo le difficoltà evidenziate da molti imprese nel settore del turismo e della ristorazione che facevano fatica a trovare personale , soprattutto a causa del Reddito di Cittadinanza – problema in qualche modo ridimensionato dopo le modifiche apportate dal governo Meloni – ora a lanciare l’allarme sono quella in ricerca di manodopera.

Come emerge dall’ultimo rapporto redatto da Confartigianato infatti, le imprese italiane stanno affrontando crescenti sfide nel reperire manodopera: nell’arco dell’ultimo anno, la percentuale di lavoratori introvabili rispetto al totale delle assunzioni previste è salita dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% registrato a luglio 2023.

Fenomeno diffuso a livello nazionale

L’allarme lanciato dalla più rappresentativa organizzazione italiana dell‘artigianato e della micro e piccola impresa

riguarda un fenomeno diffuso in tutto il territorio italiano e in tutti i settori industriali, compresi quelli tradizionali e le attività digitali e hi-tech.

In particolare, le difficoltà maggiori nel reperimento di personale si riscontrano nei ruoli di tecnici specializzati nella carpenteria metallica (con una percentuale del 70,5% di manodopera difficile da trovare), nelle costruzioni (69,9%) e nella conduzione di impianti e macchinari (56,6%).

A livello regionale, le imprese che stanno affrontando maggiori difficoltà nel trovare dipendenti operano principalmente in Trentino-Alto Adige, dove il 61,6% del personale risulta di difficile reperimento. Tuttavia, secondo Confartigianato, la scarsità di manodopera rappresenta un’emergenza in crescita a livello nazionale: nell’ultimo anno, infatti, la percentuale di lavoratori difficili da trovare è aumentata di 9,1 punti percentuali nel Mezzogiorno, di 6,9 punti nel Centro, di 7,4 punti nel Nord Ovest e di 6,5 punti nel Nord Est.

Granelli: “A rischio il made in Italy”

Tra i problemi emersi nel rapporto diffuso da Confartigianato, si sottolinea anche la mancanza di preparazione dei candidati che contribuisce al 10,8% nella difficoltà di reperire personale specializzato nella manodopera.

“La carenza di manodopera – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è diventato uno dei maggiori problemi per le nostre imprese. Siamo al paradosso: il lavoro c’è, mancano i lavoratori. E, nel frattempo, 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione. Di questo passo, ci giochiamo il futuro del made in Italy.

Ecco perchè il dibattito su salario minimo e lavoro povero deve allargarsi ad affrontare con urgenza il vero problema del Paese: la creazione di lavoro di qualità. Serve un’operazione di politica economica e culturale che avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante. Bisogna insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro”.