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Conferme sulla morte di Prigozhin: trovato il cellulare

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Il freddo silenzio di Mosca e le prime conferme su Prigozhin. Cosa sta accadendo in Russia

Una vendetta servita fredda contro il “cuoco” di Putin. Cominciano ad arrivare le prime conferme sulla morte di Prigozhin. Nel luogo in cui è precipitato il jet su cui era a bordo il capo della brigata Wagner è stato ritrovato un cellulare che apparterrebbe proprio al leader dei mercenari.

Conferme sulla morte di Prigozhin: trovato il cellulare

Mentre i soldati allo sbando della Wagner promettono vendette sul canale Telegram Grey Zone – “La morte di Prigozhin avrà conseguenze disastrose. Anche all’inferno sarà il migliore! Gloria Russia!” – dalla capitale russa giungono le prime veline di regime. Sul terreno dove si è schiantato l’aereo privato sarebbero stati recuperati e ricomposti tutti e dieci i corpi degli occupanti, compresi quelli di Evgenij Prigožin e del simpatizzante neonazista e braccio destro, Dmitrij Utkin, un tempo al servizio del regime di Putin nel “lavoro sporco” sui teatri di guerra.

Alleati anche in affari con lo zar, fino a quando Prigozhin si è permesso di sfidare il Cremlino nell’ancora misterioso tentativo di golpe del giugno scorso.

Lo “chef” Prigozhin e la vendetta servita fredda

Intanto, molti miliziani starebbero fuggendo dalla Bielorussia, che prepara insieme a Mosca una versione dell’incidente/attentato da diramare alle agenzie di stampa. Infatti, gli stessi canali e servizi del regime russo stanno diffondendo anche notizie sul ritrovamento del cellulare di Prigozhin come prova che sarebbe morto.

L’Agenzia federale russa per il trasporto aereo Rosaviatsia conferma che a bordo del jet precipitato tra Mosca e San Pietroburgo c’era Prigozhin, l’ex “chef” di Putin.

“Niente accade in Russia senza che ci sia dietro Putin”, aveva commentato il presidente americano Biden, per nulla sorpreso dell’accaduto. Mentre oggi, alla riunione dei Brics, Putin ha scelto la strategia del silenzio. Il freddo silenzio di Mosca che suona come una macabra conferma di un destino che era ormai segnato.