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Conte punta il dito contro il Governo: “Chi non vuole lavorare siete voi, siete responsabili di un disastro sociale”

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Durante il question time alla Camera, Conte ha condannato l’operato del Governo e della ministra Calderone per lo stop al reddito di cittadinanza.

Sono parole dure quelle rivolte dal presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, al Governo e alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone alla Camera: i temi su cui si è articolato lo sferzante intervento dell’ex premier sono stati lo stop al reddito di cittadinanza e la mancanza di politiche attive per il lavoro.

Conte contro il Governo e la ministra Calderone sullo stop al reddito di cittadinanza

Giorgia Meloni prometteva mille euro con un clic a tutti e ora siete passati a un sms che cancella tutto per 169mila famiglie abbandonate a se stesse. C’è rabbia, confusione e sfiducia nelle città italiane, da Nord a Sud, siete gli unici responsabili del disastro sociale. State lasciando sindaci, assistenti sociali, funzionari dell’Inps esposti a questo disastro sociale e siete gli unici responsabili”. A dirlo è stato il leader dei 5S durante il suo intervento pronunciato in replica all’intervento della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, durante il question time di oggi, mercoledì 2 agosto.

“Non cercate distrazioni, non cercate altrui responsabilità. State spaccando consapevolmente il Paese perché avete illuso queste persone di voler rimpiazzare il reddito di cittadinanza con corsi di formazione per poter lavorare. Ebbene li avete illusi perché li avete anche insultati chiamandoli divanisti”, ha continuato Conte. “Avete detto che non volevano lavorare. Dopo 9 mesi, ministra Calderone, abbiamo scoperto che chi non vuole lavorare è questo Governo che non ha fatto nulla. Chi non vuole lavorare siete voi, divanisti”, ha tuonato, puntando il dito contro la maggioranza.

“Chiedete scusa e ripristinate la misura”

La rabbia di Conte per la cancellazione di una delle misure bandiere del M5S e la mancanza di politiche attive per il lavoro vanamente promesse dalla ministra poco dopo la sua nomina è apparsa incontenibile. “Non avete offerto nulla: né corsi di formazione né sostegni alternative. Nulla di nulla, abbandonando le famiglie italiane a se stesse”, questa l’accusa rabbiosa e carica di delusione del leader pentastellato.

L’ex premier, poi, si è rivolto direttamente alla ministra. “Vede, ministra Calderoni, noi te lo ricordiamo bene. Lei aveva promesso già per il gennaio di quest’anno un decreto nuovo per le politiche attive. Cosa ha fatto in 7 mesi? Dall’ultimo report dell’ufficio parlamentare di bilancio, scopriamo che 100.000 famiglie tra queste prive di protezione hanno anche all’interno minori, anziani e disabili”, ha sottolineato.

Infine, Conte ha fatto una richiesta tanto precisa quanto surreale all’esecutivo guidato da Meloni. “Un appello al Governo: ripensateci. Convocate un Consiglio dei ministri, fermate questo scempio, differite i termini. Cerchiamo di gestire questa vicenda, cercate di gestirla con maggiore attenzione e responsabilità. Mandate un nuovo SMS a tutte queste persone. Chiedete scusa”, ha concluso.