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Cottarelli: senza taglio spesa rischio attacco speculativo

Carlo Cottarelli

Come Giorgetti e Salvini, anche Carlo Cottarelli ammette il rischio di attacco speculativo contro l'Italia, ma non per una congiura internazionale.

Carlo Cottarelli ammette che esiste per l’Italia il rischio di una attacco speculativo, previsto da Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini “a fine agosto”. L’ex commissario alla spending review ed oggi direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici precisa però che contro il nostro Paese “non c’è alcuna congiura”. La colpa infatti è solo nostra, che abbiamo il debito pubblico più alto in Europa e la crescita più bassa. Situazione che non si può risolvere aumentando la spesa, come vorrebbe fare l’esecutivo giallo-verde.

Cottarelli: attacco speculativo non è una congiura

Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini temono a fine agosto un possibile attacco speculativo ai danni dell’Italia. “L’attacco io me lo aspetto” ha confermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio il 13 agosto scorso, in una intervista a Libero Quotidiano. “I mercati – ha spiegato Giorgetti – sono popolati da affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono”. “Abbiamo visto cos’è accaduto a fine agosto nel ’92 e sette anni fa con Berlusconi. – ricorda quindi – In estate ci sono pochi movimenti nelle Borse, è un periodo propedeutico a iniziative aggressive nei confronti degli Stati, guardi la Turchia”.

Anche l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli ammette il pericolo “ma non perché c’è una congiura internazionale, ma semplicemente perché gli investitori di fronte ad un Paese che cresce poco e che ha un debito pubblico elevato pensano che magari il Paese non sia in grado di ripagare oppure decida di uscire dall’euro e ripagare stampando nuove lire”.

In una intervista a Il Fatto Quotidiano l’attuale direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici spiega: “E’ un dato di fatto che abbiamo delle finanze pubbliche che ci espongono a rischi”. “Abbiamo due problemi. – ribadisce – Il primo riguarda il fatto che abbiamo la crescita più bassa in Europa, mentre il secondo è il debito pubblico finanziato dai mercati più alto in Europa rispetto al PIL”. “La Grecia ha un debito più alto, ma lì sono finanziamenti dati dagli Stati” puntualizza.

No ad aumento della spesa pubblica

“E’ chiaro che in queste condizioni, con il prestito dei mercati più alto in Europa e la crescita più bassa siamo esposti a rischi di un attacco speculativo oppure ad una crisi di fiducia” prosegue Carlo Cottarelli ai microfoni di Francesca Martelli.

“E’ un rischio che vivremo – chiarisce – finché non riusciremo a ridurre il nostro debito pubblico“. Poi una frecciatina al governo. “La tesi per cui se noi aumentiamo la spesa pubblica questa farà crescere il prodotto interno lordo e quindi il rapporto tra debito pubblico e PIL si ridurrà è secondo me una favola” spiega l’ex commissario.

“Non conosco un Paese avanzato che sia riuscito a ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL in modo continuativo facendo più spesa pubblica, aumentando il deficit pubblico” precisa. “L’unica cosa da fare è ciò che hanno fatto già negli altri Paesi, – consiglia infine – ovvero evitando gli sprechi, risparmiare le entrate che derivano da una maggiore crescita e così si potrà ridurre il deficit pubblico e abbassare il rapporto tra debito e PIL in maniera sostanziale, ovvero 3 punti percentuali l’anno”.