> > Covid, giovedì 20 gennaio il prossimo Cdm: misure contro il caro bollette e ...

Covid, giovedì 20 gennaio il prossimo Cdm: misure contro il caro bollette e sui ristori

ecco quali saranno le misure su bollette e ristori nel prossimo Cdm giovedì 20

Nel Consiglio dei ministri del 20 gennaio saranno all'ordine del giorno provvedimenti contro il caro bollette e sui ristori colpiti dalla pandemia.

Nel Consiglio dei ministri in programma il prossimo 20 gennaio 2022 l’attenzione sarà puntata su una serie di provvedimenti sia contro il caro bollette sia su ristori a settori economici colpiti dalla pandemia. Lo ha appreso l’Ansa da più fonti governative.

Misure su caro bollette nel prossimo Cdm

Per quanto concerne le nuove misure contro il caro bollette, esse sono state proposte dal Mite in una bozza, la quale è stata poi presentata a Palazzo Chigi durante le feste natalizie. Tali misure prevedono un contributo di solidarietà dalle società energetiche, tagli dell’Iva e degli oneri di sistema.

Misure sui ristori nel prossimo Cdm

Mentre per quanto riguarda i ristori, i provvedimenti riguarderanno le discoteche, gli impianti sportivi, le realtà culturali ed, infine, il turismo.

Misure su bollette e ristori nel prossimo Cdm

In merito a ciò ha espresso la sua Umberto Bossi, leader del Carroccio:

“Anche oggi la priorità per me è il caro energia. Sto parlando con Palazzo Chigi, con il ministero dello Sviluppo Economico e con le aziende. Mercoledì c’è un primo tavolo sul caro luce e caro gas, gli aumenti sono del triplo. L’obiettivo è portare in Cdm entro questa settimana il decreto ristori per alcune attività, impianti sportivi, associazioni culturali e un primo decreto per gli aumenti di luce e gas. E’ un’emergenza nazionale e rischiano la chiusura migliaia di aziende e rischiano freddo e buio migliaia di famiglie”.

Ed infine:

“Al di là del toto Quirinale per noi è fondamentale che il Cdm approvi in settimana un primo decreto e uno scostamento di bilancio. Si parla per le sole imprese di 30 miliardi, con le famiglie si arriva a 50. I tre miliardi stanziati non bastano”.