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Covid, Speranza sul Green Pass: "È presto per 'smantellarlo'. Mascherine al chiuso ancora importanti"

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"Smantellare" il Green Pass è ancora presto. A dirlo è il ministro Speranza che ha fatto un bilancio di come cambierà il sistema delle restrizioni.

Pensare di poter dire addio al sistema del Green Pass è ancora presto. A dirlo è il ministro della Salute Roberto Speranza. Nel corso di un colloquio con la Repubblica, il ministro ha fatto un bilancio di come il sistema delle restrizioni potrebbe prossimamente cambiare con la fine dello stato di emergenza. In particolare, parlando della certificazione verde, ha osservato che “è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia”.

Altrettanto importante è mantenere l’utilizzo della mascherina al chiuso: “Non riesco a vedere un momento X in cui il virus non esiste più e cancelliamo insieme tutti gli strumenti”.

Covid, Speranza sul Green Pass: “Con 60 mila casi al giorno presto per smantellarlo”

Il ministro della Salute ha poi annunciato che, se la curva dei contagi continuerà a scendere “lavoreremo nelle prossime settimane per superare lo stato d’emergenza. Ma il Covid non prende l’aereo e va via il 31 marzo. Possiamo decidere formalmente di superare l’emergenza, penso che ci possano essere le condizioni per farlo, ma alcune cose dovremo conservarle”.

Sulla certificazione verde, Roberto Speranza sceglie inoltre la via della prudenza: “C’è un’alternativa? Non ho una risposta, per questo sono prudente sul Green Pass. È ovvio che misure del genere devono avere una temporaneità, ma dire ora, con 60 mila casi al giorno, che l’impalcatura va smantellata, beh, penso sia un errore”.

“La scelta del lockdown nazionale ha evitato che la prima ondata arrivasse al Sud”

Roberto Speranza è infine tornato a parlare di alcune scelte fatte nel primo periodo di pandemia: “La scelta del lockdown nazionale ha evitato che la prima ondata arrivasse al Sud […] A volte è stata durissima, soprattutto marzo del 2020. Ma in nessun passaggio mi sono sentito solo: avevo al mio fianco la comunità scientifica italiana, il governo e il sorriso dei miei figli. Devo essere onesto, non ho mai pensato di mollare. Neanche per un istante”.