> > Crocefisso in aula, per la Cassazione non è un atto discriminatorio

Crocefisso in aula, per la Cassazione non è un atto discriminatorio

Cassazione crocefisso in aula

Per la suprema di Cassazione l'affissione del crocefisso in aula non è discriminatorio e la sua esposizione non limita la libertà di religione.

L’affissione del crocefisso nelle aule scolastiche non è un atto discriminatorio. Si è espressa così la suprema corte di Cassazione che, in virtù di una sentenza depositata giovedì 9 settembre dalle sezioni unite civili, ha reso nulla la sanzione disciplinare comminata ad un docente che aveva affermato che l’ordine del preside in tal senso era  “illegittimo”.

Al contempo la Corte di Cassazione ha affermato che il docente non poteva lamentare un’eventuale condizione o compressione della libertà di religione, in quanto il crocefisso rimane pur sempre un elemento passivo ed in quanto tale la sua esposizione o meno non implica alcuna adesione da parte del soggetto. 

Cassazione crocefisso in aula, un simbolo che appartiene alla tradizione culturale italiana

Il Crocefisso – spiega la Cassazione nella sentenza, è soprattutto un simbolo che appartiene alla cultura ultracentenaria del popolo italiano inoltre non va ad ostacolare in alcun modo le credenze religiose dell’individuo. In ogni caso la Suprema Corte di Cassazione ha affermato che la circolare del dirigente scolastico che “imponeva” l’affissione del crocefisso in classe senza cercare la strada dell’accordo, era illegittima.

Cassazione crocefisso in aula, necessaria la strada dell'”accomodamento religioso”

Ed è proprio questo il fulcro della sentenza emessa dalla corte di Cassazione: “l’accomodamento ragionevole”. Se da una parte il dirigente scolastico aveva torto nell’ordinare l’obbligo di affissione del crocefisso in classe senza perseguire la ricerca di una soluzione che venga incontro ad entrambe le parti, dall’altra potrebbe non essere escluso il mantenimento di questo simbolo, magari insieme ad altri simboli e icone religiose. 

A tal proposito è stato precisato che ad oggi il Parlamento non si è ancora espresso in merito e che l’affissione del crocefisso è tuttora regolata da una legge emanata nel 1924. Ciononostante l’obbligo di esposizione del simbolo non è più dovuta. 

Cassazione crocefisso in aula, il commento del segretario generale della CEI

A commentare la sentenza della cassazione è il segretario generale dell CEI Stefano Russo che – scrive ANSA – ha dichiarato:  “I giudici della Suprema Corte confermano che il crocifisso nelle aule scolastiche non crea divisioni o contrapposizioni, ma è espressione di un sentire comune radicato nel nostro Paese e simbolo di una tradizione culturale millenaria […]” ha precisato.