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Cesare Battisti parla dal carcere: "Umiliato all'arrivo in Italia"

cesare battisti

I Radicali vanno a trovare in carcere Cesare Battisti: assicura di essere "trattato bene" ma di essersi sentito umiliato al momento dell'arresto.

“Lo abbiamo trovato abbastanza bene, tranquillo. Ci ha detto che alcuni parenti hanno fatto istanza per venirlo a trovare e ci ha parlato dei suoi tre figli, di cui due in Francia e uno in Brasile“, raccontano i due Radicali Irene Testa e Maurizio Turco, che sono andati a trovare nel carcere di Oristano Cesare Battisti. L’ex terrorista dei PAC dopo decenni di latitanza è stato infatti arrestato in Bolivia, dopo una breve fuga dal Brasile dove aveva perso l’asilo politico, ed estradato in Italia.

La visita in carcere

La visita dei due Radicali è stato un modo anche per stigmatizzare l’assenza di un garante dei detenuti in Sardegna anche se Irene Testa, candidata a Garante delle persone private della libertà personale nell’Isola, precisa che Cesare Battisti ha assicurato che “gli agenti della polizia penitenziaria di Oristano lo stanno trattando bene, cosa peraltro confermata da altri detenuti che non hanno denunciato alcuna anomalia.

Testa e Turco però riferiscono che Battisti ci è “rimasto male per come è stato trattato al suo arrivo in Italia”. Il 64enne fa riferimento al video con lo sbarco show a Ciampino, diffuso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in cui viene mostrato anche il volto di un poliziotto.

Video che ha scatenato non poche polemiche, con il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, che ha esortato a “non risvegliare nella gente certi istinti forcaioli” mentre il presidente della Camera Penale di Roma, Cesare Placanica, ha sottolineato a Radio Capital che “i diritti si rispettano per tutti, anche e soprattutto per chi non li merita: che non può essere esposto come un animale allo zoo“.

Umiliato dal video di Bonafede

“Ci ha spiegato di essersi sentito umiliato e di non riconoscersi nella descrizione fatta della sua persona, – concludono infatti i due esponenti Radicali – perché ci ha detto testualmente di non essere più quella persona che era 40 anni fa, che non ci si può accanire così e non si può scontare una condanna due volte”.