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Aggressione a Largo Preneste, è morto il pittore Umberto Ranieri

Largo Preneste, morto pittore

L'uomo, un artista di origini abruzzesi, è stato colpito con un pugno in faccia ed è caduto a terra, sbattendo la testa contro la strada.

È morto Umberto Ranieri, il pittore (noto con il nome d’arte “Nniet Brovdi”) 53enne aggredito a Largo Preneste, a Roma. L’uomo, di origini abruzzesi, è stato colpito con un pugno la sera di domenica 17 marzo e ha sbattuto con violenza la testa sulla strada. È stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale San Giovanni di Roma, dove i medici gli hanno diagnosticato un coma irreversibile. Gli inquirenti hanno aperto un’indagine per omicidio.

Le parole dei familiari

Non si dà pace Filomeno Ranieri, padre di Umberto. “Nessuno parla, eppure in quel quartiere, dove mio figlio era molto conosciuto perché ci viveva da anni, lo sanno benissimo chi è stato a massacrarlo. Lo sanno ma non lo dicono”, ha dichiarato l’uomo al Corriere della Sera. Un appello alle forze dell’ordine è stato lanciato anche dalla cugina del pittore, Paola: “Devono trovare questo bastardo, perché di questo si tratta. Non è possibile che a Roma, all’ora di cena, accadano cose come queste. Chi sa deve parlare, lanciamo un appello affinché chi si trovava lì e ha visto qualcosa si rivolga subito ai Carabinieri. Mio cugino è un artista a tutto tondo, una persona eccezionale. Ci siamo scambiati messaggi sul telefono fino a sabato sera. Era tranquillo, nulla faceva presagire una cosa del genere. Ma evidentemente quel suo modo di fare gentile e perbene ha dato fastidio a qualcuno”.

Il suo lavoro di artista

Per Umberto si prospettavano mesi di intenso lavoro e soddisfazioni professionali. “Il prossimo 14 aprile avrebbe dovuto partecipare a una mostra al Macro, poi a settembre ne avrebbe organizzata una tutta sua“, ha spiegato la cugina. Proprio un collega del pittore, che ha fatto visita all’amico in ospedale, ha dichiarato: “Faremo qualcosa per portare avanti il suo progetto, a cominciare dalla mostra di aprile. È un artista multimediale, suona il sassofono e altri strumenti, gioca con la musica, il suono e le voci. La realtà è che c’è odio verso il diverso“. Al momento, tuttavia, i Carabinieri sono portati a escludere la pista dell’aggressione omofoba.