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Corteo di solidarietà alla Sea Watch: "Siamo con Carola Rackete"

corteo palermo

A Palermo si è svolta una manifestazione a sostegno della capitana della nave Sea Watch. "Salvare vite non è reato" urlavano le persone.

Nel corso del pomeriggio di martedì 2 luglio una folla di manifestanti ha riempito le strade di Palermo. Nei cartelli delle persone si leggeva: “Salvare vite non è reato”. Carola Rackete, dunque, sta attirando l’attenzione di tutta l’Italia e l’Europa. Infatti, il capitano è libero dopo la mancata convalida di arresto da parte del gip Alessandra Vella. Nelle strade del capoluogo siciliano in migliaia hanno fatto sentire il loro sostegno alla 31enne tedesca.

Il corteo per Carola Rackete

Carola Rackete ha forzato il blocco commerciale, speronato una barca della Guardia di Finanza e ha salvato 40 migranti. La comandante della Sea Watch, però, ha rischiato un arresto e una multa salatissima. Però, il giudice per le indagini preliminari. Alessandra Vella, ha ritenuto tutte le sue azioni giustificate dal salvataggio di vite umane. Per questo motivo Carola è libera. Ma mentre ancora non si conoscevano le sorti della 31enne, a Palermo un cospicuo gruppo di manifestanti si è riunito di fronte al teatro Massimo. La sfilata è proseguita poi lungo via Cavour fino a raggiungere il porto della città. Le persone sventolavano cartelli e striscioni a sostegno della capitana Carola Rackete.

Un unico grido

Le associazioni, infatti, chiedevano il rilascio della tedesca e il dissequestro della nave della ong. Il grido che si alzava era: “Salvare vite umane non è un reato”. Gli organizzatori della manifestazione erano Arci – Legambiente, Acli, ActionAid, Centro Astalli, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Migrantes, Gruppo Abele, Intersos, Medici Senza Frontiere, Refugees Welcome Italia, Rete Studenti Medi, Save the Children Italia, Unione degli studenti. Ma hanno partecipato anche i sindacati della Cgil, Cisl e Uil. Sugli striscioni, infine, si poteva leggere: “Migrare non è un reato, salvare vite non è un reato. La solidarietà non si arresta”.