Jacopo Bongini Il quotidiano online Affaritaliani è finito nell’occhio del ciclone a causa di una fotografia scelta per corredare un articolo sui mondiali di calcio femminile pubblicato lo scorso 5 luglio. Nell’illustrare la notizia in merito all’aumento del numero di donne che praticano calcio infatti, la testata ha scelto di utilizzare un’immagine di un gruppo di ragazze nude sotto la doccia. Una discutibile scelta editoriale che, non appena è stata notata, ha subito fatto il giro dei social network.
Le accuse di sessismo
La foto incriminata ha – com’era prevedibile – scatenato fin da subito un nugolo di polemiche. Numerosi utenti indignati hanno accusato la testata di sessismo, oltreché di perpetuare lo stereotipo del calcio come mestiere da soli uomini.
Tuttavia, a causa del gran polverone alzatosi, nelle ore successive Affaritaliani ha scelto di sostituire la controversa immagine con una foto più neutra, raffigurante le giocatrici della nazionale italiana di calcio femminile. Un rimedio tardivo che è servito a poco, dato che la fotografia precedente era ormai diventata virale.
Le polemiche sui social
Tra i commenti scatenatisi riguardo la scelta dell’immagine sessista, molti si soffermano su fin dove si possa arrivare per ottenere qualche visualizzazione in più. Su Facebook viene scritto ad esempio: “C’è poco da commentare quando ti ritrovi davanti contenuti strutturati in questo modo: molto semplicemente, ti cadono le braccia. Un richiamo è d’obbligo! Il giornalismo non è questo e non deve esserlo.”, ma anche “Non trovo neanche uno straccio di nesso logico tra il testo e quella foto idiota, se non con le parole di chi ha “denunciato” che nel calcio femminile molte giocatrici siano lesbiche. Come se fosse qualcosa da rimarcare peraltro. Posto che, nel caso, una foto come quella è l’idea di lesbiche che può avere solo un uomo ignorante che apre un sito porno per attività molto meno edificanti del calcio.”
Alcuni hanno inoltre commentato la disinvolta sostituzione dell’immagine fatta dal quotidiano: “L’hanno cambiata. Non uno straccio di scuse per tutte le donne che si sono sentite offese per un tipo di rappresentazione del genere”.
