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Agenti uccisi a Trieste: sparati 16 colpi, poteva essere una strage

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Le immagini delle telecamere di sicurezza mostrano chiaramente la dinamica dell'accaduto: sono stati esplosi 16 colpi in cinque minuti.

Continuano le indagini sul caso dei due agenti uccisi nella sparatoria di Trieste: dalle immagini delle telecamere posizionate all’esterno della Questura emergono alcuni dettagli. Sono stati cinque minuti di puro terrore, nei quali Alejandro Augusto Stephan Meran ha esploso 16 colpi di pistola. L’uomo, di 26 anni, è accusato di duplice omicidio e di 8 tentati omicidi. Il gip di Trieste, dopo aver acquisito gli elementi racconti nel corso dei rilievi, ha convalidato il fermo per l’aggressore che ora si trova ricoverato in ospedale nel reparto carcerario. Il 29enne avrebbe riportato alcune ferite. Secondo il giudice, infine, il dominicano “voleva compiere una strage” sparando ripetutamente contro gli uomini davanti alla Questura.

Agenti uccisi: immagini della sparatoria

Giuseppe Petronzi, il questore di Trieste, ha commentato le immagini che documentano la sparatoria avvenuta ai danni di due agenti davanti alla Questura. “Fasi estremamente concitate al tempo stesso drammatiche”. Fasi che “hanno testimoniato la capacità di risposta dell’apparato che è riuscito a rendere inerte e a fermare la persona immediatamente, scongiurando la possibilità che potesse fare danni peggiori”. Il giudice per le indagini preliminari, infatti, ha confermato il fermo per il 29enne dominicano Alejandro, accusato di duplice omicidio e di 8 tentati omicidi.

La ricostruzione

Dopo i primi colpi che hanno raggiunto e ucciso l’agente Trotta, il compagno Demenego è uscito dalla stanza ed è stato investito da altri tre proiettili. Una volta che l’agente è rimasto a terra privo di vita, l’aggressore si è avvicinato per rubargli la fondina e proseguire presso l’atrio della Questura. Il tutto è stato ripreso dalle telecamere: da quanto si apprende, sono passati cinque minuti dal momento in cui Alejandro è entrato nel palazzo. Il 29enne teneva nella mano sinistra la fondina di Demenego, mentre nella destra stringeva la pistola di Trotta. Altri cinque colpi vengono esplosi contro il piantone, mentre un collega riesce a rispondere al fuoco. La poliziotta in servizio, invece, si è riparata dietro al muro. Infine, Alejandro ha sparato altri 5 proiettili contro le auto prima di essere colpito all’inguine da uno degli agenti della Squadra Mobile.