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In vendita al Carrefour una maglietta pro femminicidio: è polemica

Carrefour maglietta femminicidio

L'azienda ha spiegato che quelle t-shirt appartenevano ad un lotto che non avrebbe dovuto essere commercializzato.

Polemiche per la messa in vendita, al Carrefour, di una maglietta accusata di essere pro femminicidio. L’azienda si è scusata e ha annunciato l’immediato ritiro del capo esposto.

Maglietta pro femminicidio al Carrefour

A far esplodere il caso sono state due esponenti del Partito Democratico. La prima a pubblicare la foto della maglia è stata Monica Cirinnà, che ha definito gravissimo l’incitamento alla violenza promosso dal brand, chiedendo chiarimenti al Carrefour e annunciando di buttare via la sua tessera.

L’indumento in questione è di colore blu e raffigura due omini stilizzati, uno ritraente un uomo e l’altro una donna. Questi stanno discutendo, come si evince dalla rappresentazione del tono di voce di lei. Ad un certo punto questa viene fatta precipitare, evidentemente da lui che ha il braccio teso. A suggellare la scena la scritta in inglese “Problem solved“, prolema risolto.

Se una donna parla troppo, meglio liberarsene? L’azienda sposa questo messaggio?“, si è chiesta indignata la Cirinnà. A rincarare la dose è intervenuta anche Valeria Fedeli, ex ministro dell’Istruzione e capogruppo in commissione diritti umani. La donna ha ritenuto subdolo questo attacco sessista, per di più mascherato da una macabra ironia.

Di fronte alla polemica dilagata sui social network, l’azienda è intervenuta spiegando che erano state messe in vendita soltanto due di quelle magliette in un supermercato di Roma, mentre le altre erano già state ritirate mesi fa. Aggiunge inoltre di aver avviato un’indagine interna per capire come quelle t-shirt, appartenenti ad un lotto che non doveva essere commercializzato, siano arrivate sugli scaffali. Ribadisce poi l’impegno di Carrefour contro la violenza sulle donne, “come testimoniano numerose iniziative a sostegno di organizzazioni no profit impegnate su questi temi“.