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Napoli, sacche di sangue nel traffico: medico lascia sala operatoria

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Le sacche di sangue erano bloccate nel traffico: il medico ha deciso di abbandonare la sala operatoria per recuperarle.

Davvero surreale la storia accaduta al Policlinico Federico II di Napoli, dove un medico è stato costretto ad abbandonare la sala operatoria per andare a recuperare le sacche di sangue bloccate nel traffico: “Siamo entrati in camera operatoria alle 7:30 del mattino e siamo usciti alle 16:30. Nel primo pomeriggio, ad operazione in corso, aspettavamo il sangue per una trasfusione, ma le sacche non arrivavano e non capivamo perché”.

Napoli, medico abbandona sala operatoria

Era in atto un’operazione delicata per l’asportazione di una massa tumorale ad un paziente di quasi 60 anni, quando è accaduto davvero l’inverosimile. L’equipe di chirurgi era in attesa del sangue per effettuare la trasfusione, ma un problema legato al traffico stradale all’interno del Policlinico ha impedito l’arrivo delle sacche. Ciò ha spinto il dottore Dante Dino di Domenico ad abbandonare la sala operatoria per andare a cercare l’auto contenente il sangue: “Mi sono spogliato ed ho detto che sarei andato a prenderle a piedi. Quando sono uscito sul viale del Policlinico ho visto una scena apocalittica. Un unico tappeto di auto ferme. Non si avanzava di un metro. Era come un grande parcheggio. Ho camminato sotto il diluvio in cerca dell’auto con il sangue. Era ovviamente bloccata anch’essa, impossibilitata a percorrere il tragitto dall’edificio della banca del sangue a quello dove era in corso l’operazione chirurgica. Ho preso le sacche e sono tornato bagnato fradicio in sala operatoria“.

La triste confessione del medico

Come sottolineato dallo stesso dottor di Domenico, la cosa inaccettabile è che si è costretti a parlare di tutto questo e non di un’operazione riuscita alla perfezione: “Spiace dover parlare di tutto ciò piuttosto che del successo di un intervento difficilissimo che si spera possa allungare l’aspettativa e la qualità di vita di un signore di poco più di 60 anni. Non parlarne, però, sarebbe una omissione. Probabilmente servirebbe un controllo più attento per verificare che davvero tutte le auto che entrano al Policlinico ogni giorno siano titolate a farlo. O, forse, bisognerebbe migliorare il piano di viabilità interna”.