> > Coronavirus, l'infettivologo Bassetti: "Stop a bollettini di guerra"

Coronavirus, l'infettivologo Bassetti: "Stop a bollettini di guerra"

Coronavirus Bassetti

Dopo gli allarmismi diffusi sul coronavirus, l'infettivologo Bassetti ha voluto fornire delucidazioni e rassicurazioni agli italiani.

Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattia Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha voluto dare una rassicurazione sul coronavirus e fare un appello per evitare ulteriori allarmismi e bollettini di guerra. Queste le sue parole: “Dobbiamo essere tranquillizzanti. L’infezione è più simile all’influenza che alla pesta bubbonica“.

Bassetti sul coronavirus

Parole che hanno l’obiettivo di allontanare il clima di psicosi venutosi a creare in seguito all’aumento del numero di persone infette nel nord Italia. “Ci sono tanti casi semplicemente perché li siamo andati a cercare“, ha spiegato. Ha chiarito che si tratta di una malattia difficile dal punto di vista epidemiologico, ma che dal punto di vista clinico il trend è tranquillo anche a livello italiano. Come più volte sottolineato, ha specificato anch’egli che le 12 persone morte sono decedute con il coronavirus e non di coronavirus.

Se uno viene trovato a casa morto, come è successo nel lodigiano, e gli viene fatto il tampone post mortem, come fai a dire che è morto per il virus? Stiamo attenti a questo bollettino di guerra che sembra quasi giustificare un certo atteggiamento. Ad oggi in Italia veramente morto per il coronavirus non c’è nessuno“. Parole che non minimizzano le morti ma che chiariscono i loro reali motivi che non sono a suo dire riconducibili all’infezione contratta.

Quanto al virus in sé, l’ha definito bruttissima forma virale molto più vicina all’influenza che alla Sars o all’influenza dei cammelli. La maggioranza dei casi sono infatti nel proprio domicilio in isolamento, come succede nella maggior parte dei pazienti con influenza. Ha poi parlato del bassissimo tasso di letalità riferendosi ai numeri della Cina che suggeriscono una mortalità del 2%. Una percentuale più basse della polmonite normale che invece si aggira tra il 4 e il 5%. “Non dovete assolutamente avere paura“, ha rassicurato.

Per quanto riguarda le precauzioni da prendere, Bassetti ha spiegato che non bisogna fare nulla. Certo bisogna stare attenti all’igiene e lavarsi spesso le mani, ma quelle sono misure semplici che dovrebbero essere sempre seguite.