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Coronavirus, Gallera: "Siamo vicini a un punto di non ritorno"

Giulio Gallera

L'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, ha evidenziato una situazione difficile dovuto all'aumento di persone in terapia intensiva.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, è intervenuto ai microfoni di Sky TG 24 dove ha parlato dell’attuale emergenza coronavirus, sottolineando una situazione difficile dovuto all’aumento di persone in terapia intensiva. Se tutto questo non bastasse a Bergamo non c’è più posto e due malati gravi sono stati trasferiti a Palermo.

Le dichiarazioni di Giulio Gallera

Intervenuto ai microfoni di Sky TG 24, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera ha parlato dell’attuale emergenza coronavirus. A tal proposito ha affermato: “Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato è il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. È difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti“.

Due malati trasferiti da Bergamo a Palermo

A dimostrazione delle parole di Gallera vi è la situazione di Bergamo, dove ormai non vi è più posto. Due malati gravi, infatti, sono stati trasferiti presso l’ospedale Civico di Palermo con un aereo militare. Si tratta di due pazienti originari di Bergamo, di 61 e 62 anni, ricoverati nel reparto di Rianimazione in gravissime condizioni.

I posti letto negli ospedali lombardi, ormai al collasso, sono finiti e per questo la Sicilia, dove al momento ci sono 10 pazienti intubati per le complicanze da coronavirus, ha dato la propria disponibilità. “L’Italia è una – afferma l‘assessore alla Salute Ruggero Razza – e non dobbiamo mai dimenticarlo”. Per poi chiedere risposte allo Stato in merito alla carenza in tutta Italia di mascherine, guanti, ventilatori polmonari: “E’ con la credibilità di chi fa la propria parte che chiediamo allo Stato di assicurare una distribuzione equa di dispositivi di sicurezza e macchinari”.