> > Coronavirus Bergamo, veri dati dell'epidemia: a marzo il doppio dei morti

Coronavirus Bergamo, veri dati dell'epidemia: a marzo il doppio dei morti

Coronavirus Bergamo

Il Coronavirus ha gravemente colpito la città di Bergamo. Molte le vittime decedute in casa: a marzo 5mila morti, il doppio dei dati ufficiali.

Non c’è pace per Bergamo: nelle vie silenziose del centro e tra i sentieri della Città Alta aleggia un silenzio luttuoso spezzato solo dalle sirene delle ambulanze. La città piange le sue vittime e, con la strenua dedizione che le appartiene, è pronta a ripartire. Quel silenzio penetrante non le è proprio. Si vuole recuperare la voglia di festeggiare, di assaporare spensieratezza e allegria. Si vuole rinascere. Il sindaco Giorgio Gori ha più volte denunciato l’emergenza Coronavirus e la situazione critica della sua Bergamo: i dati reali parlano di 5mila morti nel solo mese di marzo. Più del doppio rispetto a quanto riportato dai conteggi ufficiali. Molte vittime, infatti, sono morte in casa, talvolta senza neppure aver fatto il tampone. A lungo gli ospedali hanno lamentato la difficoltà a cui ogni giorno vanno incontro, tra terapie intensive ormai piene e attrezzature mediche scarseggianti. Le strutture sanitarie, arrivate al collasso, non si sono perse d’animo: ogni giorno lottano per salvare i malati. Per molti, tuttavia, non è stato possibile.

Coronavirus a Bergamo: i dati ufficiali

Il tampone nella Bergamasca, il territorio più colpito dal Coronavirus, non è stato fatto a tutti i malati: le vittime sono quindi il doppio di quelle finora calcolate.

A marzo 2020 si sono registrati cinquemila vittime in più a Bergamo e provincia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le perplessità espresse dai sindaci della Val Seriana e dal primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori sembrano ora pienamente confermate. Il Corriere della Sera, infatti, ha analizzato i decessi in 25 Comuni bergamaschi per una popolazione complessiva di 400mila abitanti.

È evidente quindi che i dati dei deceduti forniti dalla Regione comprendano solo i pazienti ufficialmente contagiati che hanno perso la vita, ovvero coloro che sono stati sottoposti a tampone. Secondo quanto riferito da Palazzo Lombardia fino alla serata di martedì 31 marzo, le vittime sono 2.060. In realtà, i dati reali sarebbero nettamente più alti: le vittime sono più del doppio rispetto a quanto riportano i dati ufficiali. Sarebbero 5.021 i deceduti, 161 al giorno per tutto marzo.

Le parole dei sindaci

“È una sofferenza quotidiana che stiamo affrontando con ogni sforzo possibile”, ha commentato al Corriere della Sera il sindaco di Scanzo, Davide Casati. Il collega Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, che con Alzano Lombardo è la cittadina più devastata dal Covid-19, ha preferito non aggiungere altro. Più volte Cancelli ha denunciato l’alto numero di morti: i deceduti, a sua detta, sono stati 4 volte superiori rispetto a quanto detto dalla Regione.

“È un trend quotidiano insostenibile, speriamo davvero finisca presto”, fa sapere Marzio Zirafa, primo cittadino di Ponte San Pietro, che a sua volta ha voluto commentare la situazione di emergenza Coronavirus a Bergamo. Da Romano, il sindaco Sebastian Nicoli ha detto: “Fa davvero rabbia pensare a quelle frasi che circolavano all’inizio dell’emergenza, “è una normale influenza”, dicevano in molti”. Nella sua città, infatti, ci sono state 90 vittime contro le 13 dell’anno scorso. Mentre Fabio Ferla, da Calvenzano, ha commentato: “Solo alla casa di riposo sono morti a marzo 15 concittadini. E in tutto contiamo, durante il mese che si è appena chiuso, 25 vittime”.

Il sindaco di Seriate, Cristian Vezzoli, ha dichiarato: Sono dati che si commentano da soli. Ufficialità o meno c’è solo da darsi da fare per alleggerire la sofferenza di tutti”.