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Coronavirus, Ilaria Capua sul test sierologico: "Quando pensare a una riapertura"

Ilaria Capua coronavirus

Ilaria Capua ha commentato i dati relativi ai contagi e ai morti a causa del coronavirus in Italia: la situazione sembra migliorare.

Ilaria Capua, in collegamento dalla Florida a DiMartedì, ha commentato gli ultimi dati sui contagi da coronavirus in Italia definendosi cautamente ottimista. Infatti, pare che la curva dei contagi si stia stabilizzando grazie all’effetto delle misure di contenimento adottate dal governo, dal distanziamento sociale e dalle restrizioni degli ultimi 15 giorni. Tuttavia, avverte la virologa, “fino a quando non ci sarà una immunità di gregge che permetta a questa circolazione virale di essere ridotta, noi dovremo ancora avere un po’ di pazienza“.

Rispetto all’utilità del test sierologico, invece, Capua ha rivelato che “è il più adeguato per capire come siamo messi” con l’epidemia. “Fare un test a campione sulla popolazione sarebbe anche semplice, bisognerebbe capire se in Lombardia abbiamo il 60% di sieropositivi e in Calabria il 10%. Si potrebbe dire che la Lombardia possa pensare ad una ripartenza, mentre la Calabria debba aspettare ancora un po’. L’immunità di gregge è il fenomeno che si contrappone al picco“.

Coronavirus, Ilaria Capua sui dati

In collegamento televisivo dalla Florida, Ilaria Capua commenta il bollettino con i dati sui contagi del 31 marzo, rivelandosi cautamente ottimista. “Il bollettino di oggi della Protezione civile è buono – ha detto a DiMartedì -. Vorrei ricordare a tutti che noi adesso stiamo vedendo l’effetto delle misure di restrizione, il distanziamento e i provvedimenti igienici, che sono state messe in atto tra 10 e 15 giorni fa. Ne stiamo vedendo i benefici. La curva dei contagi si sta stabilizzando e credo che si possa essere cautamente ottimisti”.

Tuttavia, come ha sottolineato anche Angelo Borrelli, non è il momento di allentare la presa. “Il virus – dice ancora Capua – continua comunque a circolare perché ci sono molti casi asintomatici e fino a quando non ci sarà una immunità di gregge che permetta a questa circolazione virale di essere ridotta, noi dovremo ancora avere un po’ di pazienza”.

Rispetto a coloro che ritengono che il virus sia mutato, Capua frena: “Il virus non mi sembra più aggressivo, ma in Lombardia c’è una situazione particolare che va compresa. A Madrid c’è una situazione grave, come a New York. Ad oggi non abbiamo elementi per dire che il virus sia mutato“.

Infine, sulla letalità della malattia ritiene sia “difficile parlare di numeri”. “Se si considera che una larga parte delle persone è asintomatica, il dato va ridimensionato. Il numero di persone infette è molto più alto delle vittime, ma questo non toglie nulla alla tragedia che stiamo vivendo”.