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Coronavirus, Napoli: ferme 10 ambulanze per mancanza di dispositivi

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All'Asl Napoli 1 Centro ferme dieci ambulanze su tredici per mancanza di dispositivi di protezione. Interviene il sindacato Cisl Fp Campania e Napoli.

All’Asl Napoli 1 Centro sono ferme, dalla notte di domenica 5 e nella mattina di lunedì 6 aprile, 10 ambulanze su 13 a causa della mancanza di dispositivi di sicurezza per gli operatori, tra cui tute e mascherine idonee. Bloccati i soccorsi per coronavirus e altre patologie urgenti come infarti e ictus. Interviene la Cisl Fl: “Si dotino subito gli operatori dei Dpi. Tagliati i posti letto negli ospedali per altre patologie”.

Ambulanze ferme a Napoli

Mancano tute protettive, visori, guanti e mascherine, “così, su 13 ambulanze in presidio all’Asl Napoli 1 Centro, tra stanotte e stamattina, solo 3 sono riuscite a fare interventi sul territorio”. A denunciare il fatto è il sindacato Cisl Fp Campania e Napoli, con i segretari Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio. Ferme le ambulanze del 118 e bloccati, dunque, i soccorsi sia per i casi di Covid-19 ma anche per tutta la rete emergenziale ordinaria, incluse le prestazioni per infarti, ictus e altre patologie urgenti. I sindacalisti, dopo la morte di un autista volontario dell’ambulanza del 118 di Pozzuoli con sintomi da coronavirus, hanno alzato la soglia dell’attenzione: “Le ambulanze ferme si trovavano nelle postazioni di Chiatamone, San Paolo, San Gennaro, Crispi, Incurabili, Municipio e Miano. Si intervenga subito dotando gli operatori del 118 di tutti i Dispositivi di Protezione Individuali (Dpi)”.

Proseguono Medici e D’Emilio: “In queste ultime ore, mentre i centralini delle sale operative continuano a squillare incessantemente, le ambulanze restano impossibilitate ad effettuare i soccorsi per i casi di Covid 19 e per tutta la rete di emergenza ordinaria (infarti, ictus e tutte le altre patologie). Oltre al virus bisogna far fronte a tutte le altre patologie che richiedono tempestività. Ma allo stato, solo 3 ambulanze possono effettuare interventi”. Tutte le altre 10 sono dunque ferme, e per evitare l’aggravarsi della situazione occorre al più presto munire del necessario il personale del 118.

Il comunicato del Cisl

“Dunque non solo le ambulanze sono impossibilitate ad uscire, ma le poche che riescono ad effettuare un intervento, poi una volta giunti in ospedale, rischiano di non poter ‘sbarellare’ il paziente a causa della mancanza di posti in ospedale – prosegue d’Emilio – Se si continua come è accaduto al Cto e al Monaldi, dove sono stati accorpati i reparti con riduzioni in Cardiologia, Neurochirurgia nei reparti di Chirurgia vascolare, si rischia di condannare a morte i cittadini. Siamo difronte ad una situazione davvero critica con carenze che abbandonano Napoli a se stessa”. L’appello della Cisl Fp vuole quindi esortare la direzione dell’Asl Napoli 1 Centro a provvedere, nell’immediato, a ripristinare nell’intero il servizio offerto dal 118. Limitare gli annunci televisivi per concentrarsi nel garantire a operatori e personale il materiale necessario per attivare il servizio d’urgenza, indispensabile ora per la popolazione. “La prevenzione degli operatori è l’unica arma che si ha per evitare un corto circuito nel sistema sanitario campano. In casi come infarti o ictus dove la tempestività salva la vita, fermare il servizio del 118 significherebbe condannare a morte una persona”.