> > Cos'è Al Shabaab, responsabile del rapimento di Silvia Romano

Cos'è Al Shabaab, responsabile del rapimento di Silvia Romano

Cos'è Al Shabaab, responsabile del rapimento di Silvia Romano

Silvia Romano è libera. Cos'è Al Shabaab, l'organizzazione jihadista responsabile del suo rapimento un anno e mezzo fa?

Silvia Romano è libera. Il 9 maggio 2020 il premier Conte ha annunciato la sua liberazione, dopo un anno e mezzo dal suo rapimento. Silvia Romano è tornata in Italia, grazie al lavoro dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e alla collaborazione con l’intelligence turca e somala. La cooperatrice italiana era stata rapita il 20 novembre 2020 dal gruppo jihadista Al Shabaab, legato ad Al Qaeda. Cos’è Al Shabaab?

Silvia Romano: cos’è Al Shabaab

Al Shabaab è un gruppo terroristico che si ispira al jihadismo salafita ed è nato intorno al 2006 dalla sconfitta dell’Unione delle Corti Islamiche a opera del Governo federale di transizione e dei suoi sostenitori. Il gruppo si è formato durante la guerra civile del 1991. Nel 2006 si fa riconoscere come ala radicale dell’Unione della corti islamiche e, sempre nello stesso anno, controllano insieme a loro città di Mogadiscio, capitale della Somalia.

Negli anni successivi il gruppo di Al Shabaab ha reclutato miliziani da tutta la Somalia per combattere contro gli eserciti stranieri. Il gruppo è molto rigoroso nella professione dell’Islam e dei suoi principi, anche se la maggior parte dei somali aderisce a una corrente più moderata della religione islamica.

Dal 2012 il gruppo di Al Shabaab aderisce alla rete di Al Qaeda, anche se in maniera doppia. Da una parte un’adesione più radicale, dall’altra un’adesione moderata, soprattutto in Somalia, intenzionati a dar vita a un proprio Emirato nel Corno d’Africa.

L’ISPI dichiara la sua preoccupazione per l’adesione a questo gruppo di forze terroristiche sciolte o sconfitte, che possono rendere Al Shabaab più forte: “Per il momento hanno piccole dimensioni, ma si sono dimostrate capaci di unire i clan e i sub-clan più piccoli e da sempre esclusi dalla politica somala. Di esse fanno parte, oltre agli ex militanti di al Shabaab delusi, anche miliziani stranieri provenienti dal Medio Oriente dopo la sconfitta dell’Isis in Iraq, Libia e Siria. La presenza dei miliziani di al-Baghdadi desta preoccupazione perché in un video reso pubblico a dicembre i jihadisti invitano a «dare la caccia» ai non credenti e ad attaccare le chiese e i mercati”: