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Come cambia la sanità con il Decreto Rilancio

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Il Governo ha disposto un investimento complessivo pari a 1 miliardo e 256 milioni di euro nel Decreto Rilancio: fondi destinati alla sanità.

Come cambia la sanità con il Decreto Rilancio? Con l’ultimo provvedimento governativo – approvato nella serata di mercoledì 13 maggio e presentato con una lunga conferenza stampa – il Governo Conte si pone come obiettivo quello di rinforzare il sistema sanitario nazionale. Lo fa attraverso un importante investimento pari a 1 miliardo e 256 milioni di euro. Ma come cambia la sanità con il Decreto Rilancio? Con questi fondi l’obiettivo primario è finanziare l’assistenza domiciliare, rete territoriale e Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), monitoraggio domiciliare, strutture territoriali di isolamento, attività di infermieri di famiglia e assistenti sociali.

Come cambia la sanità con il Decreto Rilancio

Grazie a quanto stabilito dal Decreto Rilancio, saranno implementate sul territorio, con personale dedicato, le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari. Stando alle cifre Istat, l’assistenza ai pazienti ultra 65enni passerà dagli attuali 610.741, 923.500, pari al 6,7% della popolazione over-65. Con il Decreto Rilancio, vengono raddoppiati inoltre i servizi per la popolazione Under-65: con i fondi per la sanità si andrà dagli attuali 69.882 assistiti a domicilio, pari allo 0,15%, a 139.728, ovvero lo 0,3%. Risorse stanziate per personale e servizi pari 733.969.086 euro.

Altre importanti novità riguardano i fondi destinati a Regioni e le Province autonome: per loro sarà potenziata l’attività di sorveglianza attiva a cura dei Dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Viene disposto l’incremento dei controlli nelle residenze sanitarie assistite (Rsa), anche attraverso la collaborazione di medici specialisti. In questo caso con il Decreto Rilancio sono stati stanziati 61 milioni di euro.

L’infermiere di quartiere

Con il nuovo provvedimento governativo entra in gioco una nuova figura: l’infermiere di quartiere. Si tratta di rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali, per potenziare l’assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento domiciliare e ai malati cronici, disabili o fragili. Si prevede l’assunzione di 9.600 nuovi infermieri, 8 ogni 50mila abitanti, anche a supporto delle Usca. Risorse stanziate per le nuove assunzioni: 332.640.000.

Per una maggiore sorveglianza sanitaria domiciliare verrà potenziato il monitoraggio, anche attraverso l’uso di App di telefonia mobile. Tutto ciò permetterà di coordinare al meglio i servizi d’assistenza necessari ai pazienti. In questo caso sono stati stanziati 72.271.204 euro.

Terapie intensive e covid-hospital

Con il ‘Rilancio Salute’ vengono consolidati stabilmente 3.500 posti in più in terapia intensiva. Si passa da un numero di 5.179 (pre-emergenza) a 8.679, con un incremento del 70%. Inoltre, a questi numeri si aggiunge la sola implementazione di ventilazione meccanica e monitoraggio, di 2.112 posti letto di terapia semintensiva. Verrà incrementata e resa stabile la realizzazione di Covid-Hospital, un pezzo fondamentale nella strategia contro il virus. Verranno acquistati mezzi di soccorso da utilizzare per trasferimenti di pazienti Covid-19, per dimissioni protette o per trasporti interospedalieri. Prevista anche la dotazione di personale dedicato con medico, infermiere e autista/barelliere.