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Positivo al coronavirus trova cassapanca piena di lire

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Una volta risultato postivo al coronavirus, Claudio ha deciso di fare le pulizie in casa, trovando una cassapanca contenente milioni di lire.

Un impiegato di Padova dopo aver scoperto di esser positivo al coronavirus ha deciso di passare la quarantena facendo pulizia nella cantina della casa della madre deceduta a Cagliari poche settimane prima, trovando per caso una cassapanca piena di vecchie lire. L’uomo ha chiesto di poter farsi commutare il piccolo tesoretto di 454milioni di lire, pari a quasi 235mila euro che vorrebbe destinare in beneficienza per la cura del covid.

Positivo coronavirus trova lire nella cassapanca

Dopo esser risultato positivo al coronavirus, Claudio, impiegato di 46 anni di Padova, ha deciso di passare la quarantena nella casa di Cagliari lasciata dalla madre, scomparsa qualche settimana prima, ma mai avrebbe pensato di poter gioire per delle lire ritrovate en passant in una cassapanca.

Claudio infatti, per ottimizzare il tempo aveva deciso di fare pulizie, e in cantina ha ritrovato una vecchia cassapanca contenente 454 milioni di lire, piccolo tesoretto che il nonno banchiere avrebbe accumulato nella sua vita.

In attesa del cambio

Il problema però si è posto quando Claudio ha deciso di rivolgersi all’associazione Giustitalia che avrebbe cercato di convincere la Banca D’Italia a effettuare il cambio della valuta, nonostante fosse previsto nell’arco temporale 2002-2012.

Se è pur vero che era stato inizialmente stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero – recita il comunicato – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire“.

Beneficienza

In attesa dell’autorizzazione, il cambio prevedrebbe per Claudio una somma pari a 234.471,43. Qualora riuscisse a riscuotere la somma ingente, l’impiegato di Padova ha già fatto sapere che devolverà una parte per la ricerca di un vaccino o la cura del covid. Motivo in più forse per accelerare i tempi.