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Coronavirus, bilancio del 4 luglio: 241.419 casi e 21 morti in più

bilancio coronavirus

Le autorità competenti hanno diramato il bilancio dei nuovi casi positivi di coronavirus registratisi sabato 4 luglio 2020.

Come di consueto il Ministero della Salute, di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e le amministrazioni regionali, ha fornito il bilancio dei contagi da coronavirus aggiornato a sabato 4 luglio 2020. Rispetto alla giornata precedente si sono registrati 235 casi positivi, 21 decessi e 477 guarigioni/dimissioni.

Coronavirus: il bilancio del 4 luglio 2020

Con queste cifre il totale delle persone diagnosticate positive dall’inizio dell’epidemia è salito a 241.419, quello relativo alle vittime a 34.854 e quello delle dimissioni/guarigioni a 191.954. Quanto invece al numero degli attualmente positivi presenti sul suolo nazionale esso ammonta a 14.621. Un dato in continua decrescita che ha visto una diminuzione pari a 263 unità.

La stragrande maggioranza degli infetti, pari a 13.610, si trova in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi, 940 sono invece ricoverati e 71 sono intubati in terapia intensiva. Continua dunque la diminuzione del numero dei ricoveri, sia in generale che quelli in quest’ultimo reparto.

Tabella 4 luglio

I tamponi effettuati dallo scoppio della pandemia sono 5.599.826 per un totale di 3.377.073 casi testati. Quelli processati nel corso della giornata sono pari a 51.011. Nel complesso le diagnosi positive sono pari allo 0,46% dei test diagnostici giornalieri.

Quanto al dato territoriale, la regione più colpita rimane la Lombardia, che dallo scoppio della pandemia ha registrato 94.318 casi con un incremento giornaliero pari a 95 unità. Seguono poi Piemonte, Emilia-Romagna Veneto e Toscana che hanno tutte oltre 10 mila contagi.

Cinque regioni senza nuovi casi positivi

Sono cinque le regioni che non hanno registrato alcun caso positivo: Marche, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata.

In Lazio casi triplicati

Rispetto al 3 luglio i casi positivi registrati in Lazio sono triplicati. L’assessore regionale Alessio D’Amato ha spiegato che ciò deriva principalmente da importazioni e da un abbassamento del livello di attenzione. Di qui l’appello: “C’è bisogno, per chi arriva da zone ad alta incidenza di circolazione del virus che sia posto in isolamento per evitare che le regole extra Schengen vengano aggirate con gli scali intermedi“. Dieci positività, ha sottolineato, sono poi relative ad attività di screening post-ospedaliero.