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Covid: movida giovani sotto accusa, parla l'infettivologo Iacobello

Covid, movida giovani a rischio contagio

L'infettivologo catanese Iacobello mette sotto accusa la movida dei giovani durante il Covid, i rischi sono sempre presenti.

Durante il Covid, la movida dei giovani si fa sempre più intensa e affollata nonostante i contagi non si fermino. Ora, i nuovi positivi sembrano essere più i 40enni che gli over 60 e si è verificato un aumento di micro focolai in diverse Regioni italiane.

Covid e movida giovani

Carmelo Iacobello, direttore dell’Uoc di Malattie Infettive dell’ospedale Cannizzaro a Catania, ne ha voluto parlare al Giornale di Sicilia, specificando che le ragioni di tale comportamento del virus sono più sociali che scientifiche. “Mentre le persone anziane sono ancora attente al rischio sanitario ai i protocolli anti-Covid, dopo la fase 2 dell’emergenza nei più giovani è passato il messaggio ‘libera tutti'”, ha dichiarato il professore, “Chi frequenta i luoghi della movida, a cominciare dalle discoteche, dove il distanziamento fisico è un’utopia, ha abbassato il livello di guardia sottovalutando il pericolo, ed ecco il risultato”.

Iacobello: “Rispettare i protocolli sanitari”

Secondo quanto afferma Iacobello, il Coronavirus farebbe più fatica a sopravvivere sotto i raggi ultravioletti, ma bisogna osservare con rigore le misure anti contagio. “Se i protocolli sanitari, dall’uso della mascherina in luoghi affollati al distanziamento interpersonale un metro, fino al semplice lavaggio delle mani s’ignorano, allora non c’è caldo che tenga”, ha spiegato l’infettivologo, “Bisognerebbe tornare alla percezione del rischio che c’era prima della fase 2 dell’emergenza, e alla svelta”. Il pericolo di contagio, d’altronde, c’è sempre stato eppure sembra che con la bella stagione la voglia di divertirsi senza pensieri sia superiore al senso di responsabilità.