> > Coronavirus: "Protezioni medici contate", la polemica dell'Ordine

Coronavirus: "Protezioni medici contate", la polemica dell'Ordine

Coronavirus, i medici hanno poche protezioni

Le protezioni anti Coronavirus per i medici sono contate, c'è disparità tra le Regioni. Lo riporta l'Ordine, dichiarandosi pronto a denunce.

Scarseggiano ancora una volta le protezioni anti Coronavirus per i medici, lo riporta lo stesso Ordine professionale, che si dichiara pronto a far partire denunce. Sulla protezione non si può scherzare. E noi vigileremo, pronti a denunciare alla magistratura di fronte a scarsità o mancanza di dispositivi. 176 medici morti sono un monito, ha dichiarato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli Odontoiatri, Filippo Anelli ad Adnkronos Salute.

Coronavirus, scarseggiano protezioni per medici

“Ancora oggi emergono una disparità tra le regioni e una mentalità di centellinare sulla distribuzione dei materiali. Mi è stato raccontato di pacchi di guanti da 100 divisi e contati, uno ad uno, nella distribuzione a medici di famiglia, come se si temesse di eccedere”, ha detto Filippo Anelli, rivolgendo i riflettori su di una situazione davvero preoccupante nel sistema sanitario italiano.

Secondo quanto ha riportato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli Odontoiatri, la sicurezza è un diritto. “Non c’è amministratore che possa accampare qualsiasi tipo di scusa per giustificare una riduzione dei dispositivi. Questo paventa una lesione del diritto all’integrità psicofisica”.

Il ruolo dei medici

Il rischio che il Coronavirus torni prepotentemente in circolazione, con la riapertura delle scuole prevista per settembre, è reale e plausibile. In base a quanto sostiene Anelli, questa è una fase decisiva in cui l’attività di sorveglianza dei medici si rivela fondamentale. “Quindi, i professionisti vanno attrezzati perché siano messi in condizione di lavorare bene, con obiettivo zero mortalità”, ha proseguito, “Se non viene fatto, non ci resta che denunciare alla magistratura. Il diritto alla sicurezza è insopprimibile. I nostri morti gridano vendetta”.