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Omicidio Willy, indagini sui redditi dei fratelli Bianchi

Fratelli Bianchi

Le indagini si muovono sui redditi dei fratelli Bianchi che, insieme agli altri aggressori di Willy, rischiano l'ergastolo.

Le indagini riguardo l’omicidio di Willy iniziano a spostarsi anche sui redditi dei fratelli Bianchi, due degli aggressori del 21enne. I quattro presunti assassini di Willy Monteiro Duarte in questo momento rischiano l’ergastolo, visto che le accuse hanno subito una modifica dopo i risultati dell’autopsia e dopo alcune dichiarazioni di diversi testimoni. Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia hanno un’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. L’autopsia non ha lasciato spazio ai dubbi e ha svelato che questa aggressione è stata davvero brutale, con una successione di colpi che hanno provocato fratture al volto, al collo e all’addome del ragazzo, a cui non è stato lasciato il tempo di reagire.

Indagini sui redditi dei fratelli Bianchi

Le indagini dei Carabinieri proseguono con l’ascolto di nuovi testimoni. Per il momento non sono state individuatele tre ragazze con cui i fratelli Bianchi hanno dichiarato di aver avuto rapporti intimi vicino al cimitero. Per motivi cautelativi sono state ritirate diverse armi che avevano in casa Ruggero Bianchi, padre dei due fratelli, e Stefano Pincarelli, padre di Mario, tutte detenute regolarmente. La palestra Millennium di Lariano, dove i fratelli Bianchi praticavano la Mia, è stata chiusa per cinque giorni dopo un controllo dei militari del Las e del Nucleo Tutela Lavoro, della polizia amministrativa e della As locale, a causa di gravi violazioni amministrative. La Procura intanto ha avviato un’indagine sui redditi della famiglia Bianchi, che sembrano non giustificare il tenore di vita dei due fratelli.

Gabriele aveva rilevato dopo il lockdown una frutteria a Cori, ma tutti hanno testimoniato che non ci andava spesso. Il 26enne era abituato a stare in giro fino a notte fonda, dopo continue serate passate nei locali. Insieme a lui c’era quasi sempre Marco e avevano un amico che aveva il ruolo di “autista“, ovvero Vittorio, che la notte dell’aggressione li ha portati a Colleferro con la loro Audi Q7. Il padre dei due fratelli prende il reddito di cittadinanza e non può certo promettere ai figli un certo tenore di vita. Nel loro passato ci sono indagini per cocaina, rissa, lesioni e armi. Hanno anche una villa bifamiliare, abitata da un parente ai domiciliari per droga. Le indagini sono in corso.