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Parma, alunne molestate per anni dal professore di musica: arrestato

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La denuncia di una giovane ha fatto scattare le indagini nei confronti di un professore di musica che molestava le studentesse: è stato arrestato.

Per anni ha molestato le studentesse nel corso delle lezioni private. Un professore di musica di Parma è stato arrestato per abusi sessuali nei confronti di un gruppo di alunne di 11, 12 e 13 anni. L’indagine sull’uomo è scattata dopo che una delle adolescenti ha trovato il coraggio di denunciare le violenze del docente.

L’indagine sul professore di musica

Il professore di 66 anni aveva affittato un’aula presso un istituto scolastico parmigiano per svolgere delle lezioni private di musica. Nelle ore di lezione, tuttavia, l’uomo abusava delle adolescenti. Alcune di loro erano riuscite a convincere i genitori ad abbandonare il corso, senza tuttavia denunciarne i motivi, mentre altre avevano sopportato per oltre due anni le morbose attenzioni del docente.

L’indagine da parte delle autorità locali è scattata a seguito della denuncia di una ragazza di 14 anni, che aveva subito gli abusi due anni prima. La giovane aveva raccontato prima ai genitori e poi ai carabinieri di essere stata persino costretta dal professore a scattare delle fotografie nuda. L’uomo era dunque finito ai domiciliari.

La denuncia della ragazza ha fatto prendere coraggio anche ad alcune ex compagne, le quali a ruota hanno confessato quanto accadeva in aula. I casi accertati sono dunque diventati tre. La polizia, inoltre, ha trovato alcuni messaggi che confermato i fatti raccontati dalle adolescenti. In uno di questi la ragazza chiedeva al professore di smetterla: “Sono solo una ragazzina, non si può comportare così. Se va avanti dovrò dirlo ai miei genitori“.

La condanna

A marzo dello scorso anno il gup del Tribunale di Parma ha condannato in primo grado in rito abbreviato il professore a cinque anni e due mesi di carcere, oltre che disporre il divieto di insegnamento per tre anni, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e un risarcimento per le vittime. La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la condanna e, adesso, l’uomo resterà in carcere per i prossimi quattro anni e sei mesi.