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Covid, Locatelli: "Lontani dai picchi di marzo, no lockdown"

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Locatelli ha spiegato in un’intervista al Fatto Quotidiano che una nuova chiusura porterebbe a conseguenze economiche e sociali "inaccettabili"

Nella stessa giornata in cui Conte annunciava i dettagli del nuovo Dpcm, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, ha rassicurato sui numeri della seconda ondata Covid. Il medico, in particolare, tiene ad evitare allarmismi e rassicura che i dati della pandemia sono inferiori rispetto a quelli dei primi mesi del 2020.

Covid, parla Locatelli

Locatelli ha spiegato in un’intervista al Fatto Quotidiano che una nuova chiusura porterebbe a conseguenze economiche e sociali “inaccettabili”. Assieme al Ministro della Salute Roberto Speranza sta lavorando per evitare che si arrivi a quella cifra limite, risultato di “combinazioni di numeri tra contagiati rispetto ai tamponi, terapie intensive, ricoveri ordinari e morti”.

Il Presidente del Consiglio superiore di sanità è fiducioso che non ci sarà un nuovo lockdown. Lo spiega partendo dal dato delle terapie intensive. I numeri, dice, “sono ancora significativamente inferiori agli oltre 4 mila malati di inizio aprile, siamo al 25% di quel picco”. Lo Stato “ha attivato e attiverà” nuovi posti letto e il commissario Domenico Arcuri “ha distribuito” già ventilatori alle Regioni. “Quando si arriverà a una soglia del 30% di occupazione dei posti letto a disposizione salirà l’allerta. Adesso siamo al 10-15% e comunque l’attenzione è alta”.

Infine Locatelli invita a dare attenzione al linguaggio che si usa per comunicare le restrizioni. “Coprifuoco“, secondo lui, è una parola che “evoca scenari tristi di limitazione della libertà con la forza“. Quel che serve, dice, è promuovere il rispetto delle regole anti contagio attraverso la sensibilizzazione dei giovani.